
Come cambierà il panorama assicurativo nell’era post-pandemica.
“Le assicurazioni si interfacciano con i consumatori che hanno nuove sensibilità e valori: una sfida ma anche una grande opportunità di trasformazione se il settore sarà in grado di far evolvere i propri modelli di business”. Ha commentato così i nuovi trend del settore insurance Daniele Presutti, senior managing director e insurance lead per l’Europa di Accenture, al 21esimo Insurance Day organizzato da Mf-Milano Finanza in collaborazione proprio con la società di consulenza Accenture.
Indice di solvibilità dell’industry robusto, ma attenzione a data, innovazione e cambiamenti climatici
Ad aprire i lavori, sviluppatisi in quattro tavole tematiche, è stata Maria Bianca Farina, presidente di Ania, che ha fornito uno spaccato sull’andamento dell’industria assicurativa italiana nel 2020 e le previsioni per l’anno in corso. “La pandemia ha rallentato le performance del settore: la raccolta premi complessiva nel 2020 ha registrato un calo del 4%, interrompendo la serie positiva dei 2 anni precedenti. Ma l’indice di solvibilità dell’industry è robusto, ben superiore alla media europea. Quindi, anche se colpita dalla pandemia, il settore assicurativo è resiliente nonostante lo shock inatteso ed è pronto ad affrontare gli anni a venire, il cui core saranno: data, innovazione tech e i rischi dovuti al cambiamento climatico”.
Ad aggiungere uno spunto interessante relativamente l’insurance innovation è stata Maria Luisa Cavina (Ivass) che ha ricordato l’importanza del Sandbox regolamentare per supportare l’innovazione e la rivoluzione del sistema assicurativo. “Oggi, vi è un modello integrativo di inclusione e, nel prossimo triennio, la vigilanza deve tenere conto delle esigenze del consumatore. Quando si parla di insurtech bisogna parlare delle nuove competenze che serviranno al settore e focalizzare il cuore della vigilanza sulla condotta di mercato in un’ottica di tutela dell’utente finale.”
Parola d’ordine? Sostenere la ripresa economica
A concordare sull’importanza di una Sandbox normativa è stato Philippe Donnet, Ceo di Generali Group, il quale ha affermato che un quadro economico favorevole allo sviluppo dell’insurtech deve guardare anche alla vigilanza ed è per questo che, secondo il numero uno di Generali, è necessario rivedere la Solvency II. “Generali Welion, lancerà un nuovo prodotto auto sulla telematica. – ha spiegato Donnet,- Inoltre, il nostro obiettivo è quello di continuare a sviluppare la nostra piattaforma multi-boutique per l’asset management.”
Anche secondo Giacomo Campora (Ceo di Allianz), Matteo Laterza (d.g. di UnipolSai) e Luca Filippone (d.g. Reale Mutua), intervenuti nel panel incentrato sul PNRR, il cuore per la ripresa è la digitalizzazione e convogliare la spesa pubblica in quella privata. Solo così vi saranno grandi opportunità per il settore assicurativo e per le pmi italiane. “Non solo oggi per gli italiani la salute è un tema centrale, ma lo è anche la sostenibilità – ha dichiarato Filippone – per sostenere e aiutare i cittadini in questo, noi di Reale Mutua abbiamo deciso di puntare sui sistemi ibridi di distribuzione.”
Inclusione e Educazione assicurativa e finanziaria
La terza tavola rotonda ha avuto come tema l’inclusione l’educazione assicurativa e finanziaria. “Ragionare in termini di inclusione, nel nostro settore significa essere in grado di offrire coperture ai cosiddetti ‘primi esclusi’, ovvero coloro che, per determinate caratteristiche di reddito o età, non possono usufruire dei benefici di una polizza assicurativa – ha esordito Alessandro Scarfò a.d. di Intesa Sanpaolo Assicura– Si pensi al mondo delle coperture sanitarie, al segmento sempre più in crescita degli anziani e dei loro caregiver, inclusione significa generare una realtà più a misura dei soggetti svantaggiati. Inoltre, l’educazione finanziaria e assicurativa devono essere al centro dell’attenzione nei prossimi anni.”
A seguire il Ceo di Zurich Italia, Alessandro, Castellano ha richiamato l’attenzione al problema della sotto assicurazione. “Sono due i fattori per cui il nostro paese è sottoassicurato: gli italiani sono diffidenti rispetto alle assicurazioni e, inoltre, siamo ancora fermi su un punto nevralgico: la semplificazione del settore insurance. Il cliente oggi ha delle priorità: la velocità dei processi e la semplificazione del linguaggio. Per arrivare a soddisfare questi due punti bisogna puntare sia sull’educazione sia sulla digitalizzazione di settore.”
Insurtech, la corsa alla digitalizzazione assicurativa
L’insurtech e la digitalizzazione delle assicurazioni sono stati i protagonisti dell’ultimo panel. “Le compagnie stanno accelerando sul digital, ma in Italia ci sono ancora molti problemi di investimenti e di educazione finanziaria – ha affermato Gianluca De Cobelli a.d. e cofondatore di Yolo – Sicuramente la pandemia ha accelerato il processo e Yolo è nata per assistere le compagnie e la bancassurance a modernizzarsi. Ricordiamo che oggi ancora il 77% delle polizze passano attraverso gli intermediari fisici, ma cresce sempre di più la domanda di stipula online. Questo grazie ai nuovi prodotti che consentono di raggiungere nuovi target di assicurati e di avere una visione customer centric.”
“La clientela cercherà sempre di più i servizi finanziari e assicurativi anche attraverso le piattaforme digitali, d’altra parte i margini di guadagno nel settore sono ancora alti – ha aggiunto Alberto Minali, a.d. di Revo – Noi di Revo riteniamo che i rischi parametrici sono la nuova frontiera del mercato assicurativo italiano. Noi come Revo copriremo 3 aree in questo segmento: agricoltura, mobilità e rischi catastrofali. Per contrastare questi rischi la nostra strategia operativa prevede un focus sul digitale e una maggiore collaborazione con i broker.”
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