
L’elezione di Donald Trump potrebbe avere un forte impatto sul business delle startup che forniscono assicurazioni sanitarie ai cittadini americani.
Aziende che sono nate dopo il 2010 e che in molti casi hanno realizzato prodotti in linea con il “Patient Protection and Affodable Care Act” (ACA), la riforma sanitaria voluta dal presidente americano Barack Obama, diventata legge nel 2010, approvata nel 2012 da una sentenza della Corte Suprema e chiamata dai suoi detrattori Obamacare.
Durante la campagna elettorale, Donald Trump ha dichiarato più volte che se fosse stato eletto avrebbe abolito la riforma sanitaria di Obama. Il motivo? I costi che ogni americano deve sostenere per stipulare un’assicurazione sulla salute sarebbero saliti vertiginosamente, almeno stando a sentire i dati riportati da Trump. “I premi sono saliti alle stelle in tutta la nazione, con una media nazionale di quasi il 25%, con alcuni membri che subiscono aumenti dei tassi fino al 70%; Il presidente Obama ha detto che il suo piano di salute avrebbe tagliato il costo dei premi di famiglia fino a 2.500 dollari l’anno e invece, i premi sono aumentati di quasi 5mila dollari”.
La ricetta del magnate americano sulla sanità prevede per prima cosa l’abolizione di Obamacare. La sua proposta prevede una liberalizzazione e una defiscalizzazione delle polizze, con la possibilità per tutti gli americani di acquistare l’assicurazione sanitaria in tutti i 50 stati. Inoltre, il sistema previsto da Trump prevede l’istituzione degli Health Savings Accounts (HSA), dei portafogli aperti dove ogni cittadino potrà versare parte dei suoi risparmi che saranno poi disponibili anche per gli eredi.
Ma come vedono questo cambiamento le startup americane che offrono prodotti assicurativi ai cittadini americani? Non bene. Il Ceo di Oscar Mario Schlosser, durante una conferenza sul Fintech, ha affermato che “l’ACA sta funzionando” e che Trump “non può lasciare senza assicurazioni milioni di americani”. Oscar parla da attore interessato alla vicenda. Uno dei pilastri della riforma di Obama prevede che ogni stato federale garantisca sussidi legati agli stipendi per contribuire all’acquisto di una copertura sanitaria in modo tale che anche i meno abbienti possano ottenerla. In questo modo qualsiasi cittadino americano può scegliere l’assicurazione che risponda alle sue esigenze. E Oscar si rivolge proprio a questa platea. Con l’abrogazione dell’ACA questo mercato scomparirebbe e con esso moltissimi clienti di Oscar.
Il mercato dell’health insurance è cresciuto vertiginosamente in America da quando la riforma Sanitaria è entrata in vigore. Basta dare un’occhiata ai seguenti grafici per capire quanto il business sia florido.

Un’eventuale abolizione di Obamacare senza un’alternativa altrettanto forte potrebbe far crollare tutte le tessere del domino.
L’ideale sarebbe una via di mezzo come quella presentata dallo speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Paul Ryan. La sua ricetta, stando a quanto dice Micah Weinberg, presidente della Bay Area Council Economic Institute, riprenderebbe l’85% delle norme presenti nella riforma sanitaria di Obama. Certo, il Washington Post, in un editoriale, l’ha stroncata definendola “hard on the poor, old, and sick” (dura con i poveri, gli anziani e i malati). Ma è un punto di partenza.
Photo credit: Michael Vadon