
Tutelare la propria salute attraverso la prevenzione deve essere una pratica accessibile a tutti. Per riuscirci è necessario che risk manager, aziende, compagnie assicurative e tutti gli attori dell’ecosistema sanitario pubblico e privato collaborino. Questa è l’evidenza emersa durante l’evento organizzato da Anra in collaborazione con Generali Italia e GEB – Generali Employee Benefits.
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Anra Carlo Cosmini che ha affermato come oggi, nonostante due anni di pandemia, il capitale umano è ancora un asset che non trova una corretta valorizzazione nel bilancio aziendale. “Il risk manager ancora un volta deve essere un consulente fondamentale per gli imprenditori. Oggi attrarre e, soprattutto, tenere le persone in azienda diventa un aspetto critico di gestione dell’impresa. La qualità della vita lavorativa deve evolversi, in quanto oggi la reputazione aziendale e il welfare sono molto importanti”.
Il binomio risk management aziendale e employee benefits
A seguire è intervenuto Paolo De Santis, chief health and welfare officer di Generali Italia, che ha spiegato la strategia del gruppo in relazione agli employee benefits. “Salute e welfare oggi sono fondamentali in azienda. Il ruolo delle assicurazioni è centrale per aiutare a migliorare la gestione del sistema sanitario. Il binomio risk management aziendale e employee benefits è stato migliorato nel post pandemia grazie alle innovazioni tech che stanno prendendo piede nel settore assicurativo. Occorre, ora, focalizzare il settore insurance su quelle prestazioni non ricoperte o parzialmente ricoperte dai livelli essenziali di assistenza (Lea, es. dentarie, non autosufficienza) per far in modo che il settore pubblico riesca effettivamente a garantire quest’ultimi a chiunque”.
“É importante continuare a cooperare sulla creazione di percorsi di prevenzione e diagnostico-terapeutici-assistenziali per patologie che accompagnano i clienti nel tempo – ha proseguito De Santis – Su questi percorsi le assicurazioni potrebbero apportare le proprie capacità sia dal lato del finanziamento sia dal lato di erogazione di servizi migliorando i benefici dei cittadini”.
Employee benefits
A raccontare la materia degli employee benefits è stato Ludovic Bayard, Ceo di GEB. “Employee benefits inizialmente era una materia per le sole risorse umane. Negli ultimi due anni, a causa della delicata questione relativa alla strategia di gestione del capitale umano, c’è sempre più attenzione verso questa materia da parte dei dipartimenti di finance e di risk management. Secondo le nostre evidenze come GEB, sono proprio i clienti i più attenti al dialogo tra hr e risk manager quelli che riescono a trattenere il maggior numero di talenti in azienda”.
“Il mondo employee benefits si basa su tre pilastri – ha proseguito Bayard – Occorre, innanzitutto, possedere una rete locale per offrire dei servizi di welfare alle persone che lavorano in azienda e non solo relativi al tema della salute. Successivamente, è necessario instaurare anche delle reti internazionali visto che viviamo in un mondo globalizzato. Infine occorre garantire l’erogazione dei servizi di reporting ai nostri clienti per creare un ecosistema di servizi di telemedicina, mental health, assistenza previdenziale e molto altro”.
Le collaborazioni tra settore pubblico e privato
Proseguendo nella discussione relativa all’aspetto cruciale di creare un ecosistema tra pubblico-privato è intervenuto Marco Elefanti, direttore generale Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs. “Come fondazione stiamo lavorando attivamente con Generali per erogare una serie di servizi. Primo fra tutti stiamo cercando di creare un sistema di digital check up per offrire un servizio di maggiore valore per i pazienti.
“Dai dati emersi dal nostro osservatorio abbiamo rilevato che grazie alla tecnologia è molto più semplice offrire un buon servizio sanitario ai cittadini – ha continuato Elefanti – Nel post covid le sinergie create tra strutture private accreditate e compagnie assicurative come Generali ci ha permesso di curare i nostri pazienti”.
Le soluzioni tech di Medtronic
A concludere i lavori è stato Michele Perrino, Ceo di Medtronic, un’azienda che si occupa dello sviluppo di tecnologie mediche e di servizi medicali in tutto il mondo. “Le tecnologie biomedicali possono migliorare concretamente l’offerta di servizi sanitari erogati dal sistema sanitario. Il concetto di employee benefits racchiude un semplice, ma non scontato, concetto: il dipendente vuole che io mi prenda cura della sua salute. Ecco che grazie alle soluzione tech possiamo prevenire il rischio che le persone dell’azienda contraggano malattie croniche. I servizi offerti dalle aziende in ambito di welfare negli anni si sono dimostrati fondamentali e le strategie di risk management devono tener conto di questo aspetto”.
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