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Nel 2023 cresce la diffusione delle soluzioni assicurative nelle operazioni di M&A. Sono ben 285 le polizze di questo tipo sottoscritte in Italia, il 30% in più rispetto all’anno precedente, su un totale di 1184 transazioni chiuse positivamente. A rivelarlo è l’Italian Transactional Risk Insurance Market Report di Marsh. Lo studio, edito con cadenza annuale, include i risultati di una survey che ha coinvolto venti assicuratori M&A attivi sul territorio italiano, per offrire una panoramica sull’attività connessa alle operazioni di fusione e acquisizione.

Le principali evidenze emerse

I principali risultati dell’indagine evidenziano che, nonostante un calo dell’attività complessiva rispetto agli eccezionali record del 2021, il 2022 è stato un buon anno per il mercato italiano di M&A. In termini assicurativi, lo scenario italiano ha visto un sensibile aumento della penetrazione dei prodotti Transactional Risk Insurance (Tri), ovvero tutte quelle coperture a garanzia di rischi connessi alle operazioni di finanza straordinari.

Con 8 transazioni su 10 ancora scoperte e dunque potenzialmente praticabili da un coinvolgimento assicurativo, è cresciuto l’interesse degli assicuratori internazionali verso il nostro Paese, a fronte degli ampi spazi di investimento in questo settore. Più che triplicata in 3 anni la capacity messa a disposizione dagli assicuratori per la sottoscrizione dei rischi non noti (8,14 miliardi di euro, +224% rispetto al 2019), con una maggiore apertura all’analisi dei rischi specifici, in particolar modo delle tematiche di natura fiscale, veri deal breaker nelle operazioni di M&A.

Malgrado le difficoltà macroeconomiche dettate dall’inflazione e da un aumento dei tassi di interesse, il mercato M&A italiano si è dimostrato estremamente resiliente, caratterizzandosi di un numero maggiore di operazioni chiuse rispetto a quelle verificatesi al 2021, a fronte di un valore complessivo leggermente in flessione: tra i settori più attivi, quello farmaceutico, tecnologico e delle infrastrutture, percepiti dagli investitori come probabili strong performer e meno influenzati dal clima di incertezza. Il contesto di mercato ha favorito il coinvolgimento di fondi di Private Equity, quali protagonisti principali, con rilevante liquidità a disposizione, nonché capacità di esecuzione rapida rispetto alle Corporate italiane, comunque impegnate nella gestione e nel trasferimento di rischi specifici.

Marsh: “il mercato italiano delle soluzioni Tri è risultato uno dei più vivaci d’Europa”

I dati della survey 2022 di Marsh hanno messo in luce come il mercato italiano delle soluzioni Tri sia risultato uno tra i più vivaci d’Europa. In evidenza, il sostanziale aumento del riscorso allo strumento assicurativo, grazie alla caratteristica principale di “facilitatore negoziale” tra le parti. A favorire questo risultato, anche una maggior confidenza nell’utilizzo di queste soluzioni da parte dei fondi di private equity e delle corporate: il 25% circa delle operazioni conclusesi positivamente è stato garantito da una polizza Transactional Risk Insurance, a fronte del 10% circa fotografato nel 2021. Operations, real estate, energy & renevable, nonché infrastructure, tra i settori più attivi nella sottoscrizione delle soluzioni Tri.

Da notare, tuttavia, gli ampi margini di crescita ancora disponibili per la penetrazione assicurativa: 8 operazioni su 10 risultano scoperte e dunque potenzialmente praticabili da un coinvolgimento assicurativo. Spazi che attirano – ed hanno già iniziato ad attirare – l’interesse degli operatori M&A internazionali, che hanno deciso di investire nella gestione del rischio del mercato M&A italiano: 8,14 miliardi di euro la capacity messa a disposizione dagli assicuratori, quasi il doppio rispetto al 2021 (5 miliardi) e più del triplo rispetto al 2019 (2,5 miliardi).

I mercati assicurativi, infine, hanno mostrato una maggiore disponibilità verso la sottoscrizione dei rischi connessi alle passività di carattere fiscale, da sempre deal breaker nelle operazioni di finanza straordinaria: nel 2022 il numero di assicuratori M&A disposti a considerare fattibili le coperture specifiche di questo tipo è cresciuto (ad oggi sono 10 gli assicuratori Tri che analizzano i rischi fiscali italiani ed offrono i loro termini economico-qualitativi per la strutturazione di una polizza Tax, mentre nel 2021 era solo 1) investendo di conseguenza nel coinvolgimento, nei rispettivi team, di tax underwriters con focus specifico sull’Europa Meridionale.

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Redazione Insurzine

La Redazione di InsurZine è composta da collaboratori, influencer ed analisti, esperti del settore insurtech