McKinsey report, NZIA

L’opportunità di crescita rappresentata dalla transizione al net zero è una priorità strategica fondamentale per le compagnie, ma gli assicuratori del ramo danni che desiderano contribuire al cambiamento devono adottare “un approccio globale alla sostenibilità”. Questo è quanto emerge dal nuovo report di McKinsey intitolato “Net-zero underwriting in P&C and the growth at stake”, che analizza il tema della decarbonizzazione dei portafogli di sottoscrizione nel ramo danni e le opportunità di crescita ad essa legate.

Transizione al net-zero: serve fare di più

Lo studio della società di consulenza ha evidenziato la possibilità di generare un “vantaggio da first-movers” per le assicurazioni che compiono i primi passi verso le nuove tecnologie e verso i settori che supportano la transizione al net-zero. Secondo McKinsey inoltre gli assicuratori del ramo danni possono sostenere direttamente la transizione attraverso “il trasferimento del rischio, la prevenzione e le soluzioni di mitigazione e dovrebbero conoscere le emissioni del proprio portafoglio di sottoscrizione e valutare le leve per promuovere la decarbonizzazione in tutti i settori industriali”.

La ricerca ha rivelato che finora gli assicuratori del ramo danni hanno concentrato i propri sforzi sulla riduzione delle emissioni associate alle proprie operazioni commerciali (Scope 1 e 2) e sulla decarbonizzazione dei propri portafogli di investimento (emissioni finanziate, Scope 3). La crescente attenzione per le emissioni legate ai portafogli di sottoscrizione degli assicuratori danni è uno sviluppo relativamente recente e ha subito un’accelerazione dopo il lancio, nel gennaio 2023, del protocollo della Net Zero Insurance Alliance (nzia) per la definizione di obiettivi di decarbonizzazione al World Economic Forum. In base a questo protocollo, i membri dell’alliance si sono impegnati a rendere note le emissioni dei propri portafogli di sottoscrizione (emissioni Scope 3 legate alle attività di assicurazione) entro la metà del 2023 e a fissare i primi obiettivi concreti di decarbonizzazione per il 2030.

Secondo l’analisi di McKinsey, in media, per una compagnia attiva nel ramo danni il portafoglio di sottoscrizione rappresenta circa il 50% delle emissioni totali (emissioni legate al portafoglio di sottoscrizione), la maggior parte delle quali provenienti dall’assicurazione auto di tipo retail e dalle linee commerciali (rispettivamente il 30% e il 15% del totale delle emissioni legate alle attività di sottoscrizione). Il portafoglio di investimento rappresenta l’altra metà delle emissioni totali (emissioni finanziate), mentre le emissioni di tipo Scope 1 e 3 legate all’operatività sono inevitabili, ma marginali in confronto (emissioni proprie).

Le principali compagnie che operano nel settore danni stanno adottando un approccio misurato, impegnandosi con i clienti e i partner di distribuzione per sostenerne gli sforzi di decarbonizzazione e il processo di transizione; stanno inoltre integrando un’outlook delle emissioni di portafoglio per spostare gradualmente i propri portafogli verso settori a basse emissioni e tecnologie green. A lungo termine, l’adozione di una strategia di sottoscrizione a zero emissioni contribuirà a combattere il riscaldamento globale e quindi a mitigare la gravità degli impatti di catastrofi fisiche o naturali (catnat) e a rafforzare la resilienza dei portafogli di sottoscrizione.

I 4 passi che le compagnie devono fare verso il net-zero

Secondo McKinsey, per raggiungere un portafoglio di sottoscrizione a zero emissioni entro il 2050 le compagnie dovrebbero compiere quattro passi: utilizzare i migliori dati a disposizione per elaborare una prima baseline; stabilire target di emissioni granulari basati su una prospettiva forward-looking; incorporare l’outlook di emissioni nei processi di business e monitorare continuamente i progressi e correggere la rotta. 

Inoltre, il report suggerisce agli assicuratori di concentrarsi su tre aree per adeguare i propri portafogli se non riescono a raggiungere i target di decarbonizzazione: spostare l’attenzione all’interno di settori e sottosettori; crescere in settori a basse emissioni e dialogare con i singoli clienti.

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Redazione Insurzine

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