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Solo l’8% degli italiani effettuerebbe ora delle opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva Ue sulle case green. Il tutto in un contesto dove il 52% degli italiani non conosce la classe energetica della propria abitazione. Questo è quanto emerge da una recente indagine di Changes Unipol realizzata da Ipsos sullo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità. Un’indagine che arriva dopo che nei giorni scorsi, il Parlamento europeo ha dato un primo via libera alla cosiddetta direttiva sulle case green, per l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Una decisione che ha destato molte reazioni, in attesa che la fase dei negoziati tra Istituzioni europee porti al testo definitivo.

Case green, la situazione in Italia

La riduzione dei bonus edilizi ha avuto un impatto sulle intenzioni future degli italiani: quasi 1 italiano su 4 (23%) ritiene che nei prossimi 12 mesi non effettuerà lavori di efficientamento energetico a causa delle minori agevolazioni, mentre 1 su 3 non si farà bloccare dalla riduzione delle agevolazioni. I cittadini di Firenze (48%) e Bari (43%) risultano quelli maggiormente intenzionati a procedere con le ristrutturazioni, anche con minori agevolazioni, Torino (21%) è invece la città meno propensa.

Per contro è emerso che negli ultimi 3 anni, un italiano su cinque (21%) ha fatto lavori di efficientamento energetico e il ricorso ai bonus è stato molto diffuso (8 su 10). Il dato più elevato si registra sempre a Firenze (34%), seguono Verona (29%) e Cagliari (27%). Bologna (15%) e Napoli (18%) sono state le aree metropolitane con le minori attività. Tra chi ha effettuato ristrutturazioni o lavori, quasi l’80% è ricorso a bonus e agevolazioni, in particolare alla detrazione fiscale del 50% (34% tra chi ha fatto lavori). Seguono un 28% che ha fruito dell’Ecobonus al 65% e un 27% del Superbonus al 110%.

Il giudizio degli italiani in tema di sostenibilità green

La ricerca rileva inoltre come il giudizio degli italiani in tema di sostenibilità green ed efficienza energetica delle città della penisola sia molto severo e non raggiunga la sufficienza (5,4 il voto medio su una scala da 1 a 10). Solo il 27% esprime una valutazione positiva (almeno voto 7), ma quasi uno su due (45%) è molto critico. Tra le città Bari (21% i voti 8-10) e Bologna (20% i voti 8-10) esprimono i punteggi più alti. Napoli e Roma sono, invece, le aree metropolitane che evidenziano le maggiori criticità, con percentuali di cittadini insoddisfatti (voti 1-5) pari, rispettivamente, al 59% e al 55%.

In questo contesto negativo, spicca un dato in controtendenza ovvero quasi un italiano su due dichiara di avere una colonnina di ricarica per veicoli elettrici entro 2 km dalla propria abitazione o luogo di lavoro/studio. Le città più virtuose sono Bologna, Roma e Milano, in cui la quota sale al 62%.

La qualità dell’aria nelle aree metropolitane

Solo il 20% di chi abita nelle aree metropolitane è molto soddisfatto della qualità dell’aria, a fronte di un 30% di media nazionale. Infatti, secondo l’indagine solo 1 italiano su 5, tra quelli che abitano nelle aree metropolitane è molto soddisfatto della qualità dell’aria, a fronte di una media nazionale pari al 30%. Solo a Cagliari la situazione è più positiva e quasi un cittadino su due è molto soddisfatto (48% i voti 8-10). Le città in cui l’aria è percepita con qualità più bassa sono Roma (51% dei voti 1-5) e Milano (50% dei voti 1-5).

Lo studio evidenzia, inoltre, come tra gli italiani sia diffusa la percezione di un peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi due anni (34%), particolarmente nell’area metropolitana di Torino (-50 il delta tra peggiorata e migliorata) e a Verona (-32). Contenuta anche la soddisfazione per la quantità di aree verdi urbane: nelle aree metropolitane solo un cittadino su quattro (26%) si dichiara molto soddisfatto ed è Napoli la città che manifesta il maggior scontento su questo aspetto (52% gli insoddisfatti). I giudizi più positivi si registrano tra gli abitanti dell’area di Cagliari (47% i molto soddisfatti), ma buoni giudizi si registrano anche a Torino e Bologna (rispettivamente 39% e 38%).

Gli italiani vogliono più aree pedonali

L’osservatorio non si limita ad analizzare lo stato dell’arte, ma esamina anche quali, secondo l’opinione degli italiani, siano le soluzioni da implementare per migliorare la sostenibilità green delle città. In tal senso sette italiani su dieci sono favorevoli ad un incremento delle aree pedonali e il grado di accordo è elevato e trasversale nelle diverse aree metropolitane. In particolare, è molto favorevole più di un cittadino su tre a Verona e Firenze. Tra le generazioni, il grado di accordo è direttamente proporzionale all’età: sono, infatti, i Boomers (57-74 anni) a registrare la quota più elevata di molto favorevoli, pari a quasi quattro su dieci.

Gli italiani, nonostante il giudizio negativo in tema di qualità dell’aria, in riferimento al prossimo futuro rivelano un maggior orientamento a privilegiare le esigenze dei singoli cittadini nella mobilità (58%), facilitando gli spostamenti in auto per esigenze lavorative, di studio o personali, a scapito della mobilità leggera e sostenibile. In particolare, questo orientamento si rafforza tra gli abitanti delle aree metropolitane di Torino (67%) e Roma (65%). A sorpresa, tra le generazioni, sono i giovani della Generazione Z (16-26 anni) a indicare maggiormente come prioritario, in tema di mobilità, la possibilità di agevolare le esigenze dei singoli (61%).

Dai dati emerge come l’ipotesi delle «città a 30km/h» risulti molto divisiva e spacchi quasi a metà la popolazione, ma registrando più favorevoli (53%) che contrari (39%). A livello territoriale, a Milano si riscontrano le maggiori resistenze e criticità: un cittadino su due è contrario e teme più complicazioni e problemi che benefici, un aumento dell’inquinamento e il rallentamento negli spostamenti, con conseguenti complessità diffuse. Le città più propense appartengono al Sud Italia: al primo posto Napoli (66%), seguita da Bari (61%) e Cagliari (59%).

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Redazione Insurzine

La Redazione di InsurZine è composta da collaboratori, influencer ed analisti, esperti del settore insurtech