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A livello globale, i dealmaker hanno sovraperformato il mercato per due trimestri consecutivi alla fine del 2022. Questo è quanto emerge dal Quarterly Deal Performance Monitor di WTW, società globale di consulenza e brokeraggio assicurativo. Sulla base dell’andamento del prezzo delle azioni, infatti, le società che hanno concluso operazioni di m&a valutate oltre 100 milioni di dollari, tra ottobre e dicembre 2022, hanno sovraperformato del 5,2%. E nel trimestre precedente la performance è stata ancora positiva, segnando un +3,9%.

I dati 2022 relativi alle operazioni di m&a

Considerando i dati sull’intero anno 2022, raccolti in collaborazione con l’m&a Research Centre della Bayes Business School di Londra, si rileva una leggera sottoperformance, pari a -0,8, nonostante la ripresa nella seconda metà dell’anno. Questo dato è in contrasto con la performance positiva di +1,4% registrata nel 2021. Anche il volume delle operazioni nel 2022 è diminuito significativamente del 19%, con 853 operazioni completate a livello globale, rispetto alle 1.047 del 2021, a causa di un netto rallentamento dell’attività di m&a in Nord America. “Se da un lato le tensioni geopolitiche, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno avuto un impatto inevitabile sull’attività e sulla performance delle operazioni durante il 2022, dall’altro, si può considerare insostenibile anche il ritmo straordinario registrato nel 2021 – ha dichiarato Edoardo Cesarini, amministratore delegato di WTW – Piuttosto che essere interpretati come una tendenza al ribasso, i volumi attuali del mercato M&A riflettono un ritorno ai livelli sani pre-pandemici”.

É stato il Nord America ad aver guidato il rallentamento dell’attività, con 402 operazioni concluse nel 2022, ovvero il 35% in meno rispetto alle 614 operazioni del 2021. Al contrario, il volume delle operazioni è rimasto più stabile in Europa e Asia-Pacifico, che hanno registrato un aumento marginale dell’attività di M&A negli ultimi dodici mesi. Gli acquirenti europei hanno infatti portato a termine 203 operazioni nel 2022 rispetto alle 199 del 2021, mentre i dealmaker dell’Asia-Pacifico ne hanno completate 200 nel 2022 e 196 nell’anno precedente. Mentre gli acquirenti dell’area Asia-Pacifico hanno sovraperformato l’indice regionale del 10,1% nel 2022, altre regioni hanno registrato una sottoperformance su base annuale, come ad esempio il Nord America e l’Europa che hanno sottoperformato rispettivamente dell’1,9% e del 5,7%. In contrasto con i risultati dell’intero anno, gli ultimi tre mesi del 2022 hanno invece mostrato una performance globale migliore non solo nell’Asia-Pacifico (+10,5%), ma anche nel Nord America (+9,4% rispetto all’indice regionale).  Solo i dealmaker europei hanno continuato a sottoperformare l’indice del 2,6% durante l’ultimo trimestre 2022.

“Nel 2023 perdurerà l’incertezza macroeconomica, ma le operazioni M&A saranno comunque portate a termine – ha aggiunto Andrea Scaffidi, Total Reward & Executive Solution Director di WTW -Nonostante il livello di difficoltà si sia alzato, la performance positiva sostenuta dal mercato M&A negli ultimi due trimestri indica chiaramente la capacità dei buyer strategici di avere successo in contesti difficili.  Valutando le società target ancora più accuratamente e investendo più tempo e risorse per garantire una due diligence di qualità, i dealmaker si ritroveranno nella posizione migliore per generare valore dalle operazioni e portare avanti una crescita a lungo termine”.

Scaffidi ha inoltre condiviso le previsioni delle 5 principali tendenze per il mercato m&a nel 2023, che sono: il ritorno del “Lipstick effect”, le opportunità da cogliere in un mercato m&a in difficoltà, l’m&a nel settore tecnologico: dalla difesa all’attacco, l’impatto geopolitico e riflettori puntati sui fattori ESG.

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Redazione Insurzine

La Redazione di InsurZine è composta da collaboratori, influencer ed analisti, esperti del settore insurtech