
Circa 10 milioni di italiani hanno subito violazioni informatiche con gli appartenenti alla Generazione Z tra i più colpiti (32% delle persone tra 16 e 26 anni). Sono alcune delle evidenze dell’indagine Changes Unipol, elaborata da Ipsos, che ha analizzato percezione, rischi, esperienze personali e misure adottate dagli italiani sul tema Cyber Risk.
La ricerca ha rilevato come le violazioni decrescano con l’aumentare dell’età: spiccano nella Generazione Z (32% delle persone tra 16 e 26 anni), seguita dai Millennials (31% delle persone tra i 27 e i 40 anni) e dalla Generazione X (22% delle persone tra i 41 e i 56 anni). Fanalino di coda i Baby Boomers (11% delle persone tra i 57 e i 64 anni).
A livello territoriale, le infrazioni digitali si verificano in maniera uniforme in tutta Italia: nelle aree metropolitane del Nord, ha subito violazioni digitali il 21% dei cittadini, percentuale leggermente inferiore a quelle registrate nelle grandi città del Centro (25%) e del Sud (22%). Spiccano in particolare i dati di Firenze, dove il 30% degli intervistati dichiara di aver subito una violazione direttamente o ai danni di un familiare, Bari (28%) e Milano (26%).
Tra coloro che hanno subito delle violazioni, i più esposti risultano essere coloro che utilizzano i Social network con una frequenza medio-elevata (36%), seguiti da persone classificabili come “esperti nel digitale” (28%) e “non esperti” (15%).
Il 53% degli italiani si sente esposto alle violazioni digitali
Più di un 1 Italiano su 2 si sente minacciato da possibili violazioni digitali. In particolare, si sentono maggiormente vulnerabili i Baby Boomers (58%) e gli abitanti delle aree metropolitane del Centro Italia (56%).
Solo il 30% degli Italiani non percepisce invece il Cyber Risk come un pericolo, mentre il 17% dei cittadini non è in grado di valutare questo rischio, e le relative conseguenze, evidenziando, quindi, poca consapevolezza e vulnerabilità.
Maggiore sensibilità al Cyber Risk è riscontrabile tra chi ha già subito violazioni in passato (64%), i medium users di social network (59%) e gli esperti digitali (57%).
I rischi percepiti più gravi nella navigazione web
La classifica dei rischi considerati più gravi nella navigazione web vede al vertice il furto di identità (58%), seguito dalla clonazione della carta di credito (53%), dall’utilizzo dei dati personali per altri scopi (40%) e dalla violazione della privacy (39%). All’ultimo posto l’impiego e la diffusione non autorizzati di fotografie personali (25%).
Nel dettaglio, il pericolo legato al furto di identità e la minaccia della clonazione della carta di credito sono particolarmente avvertiti dai Baby Boomers registrando, rispettivamente, percentuali del 73% e del 64%.
Il Cyber Bullismo è ritenuto un grave rischio dal 37% degli intervistati
Tra le varie violazioni digitali, merita un approfondimento specifico il Cyber Bullismo, fenomeno sociale che si sta sempre più imponendo come tipica manifestazione della criminalità minorile. I dati di Changes Unipol, elaborati da Ipsos, confermano tale rilevanza: 4 intervistati su 10 valutano il Cyber Bullismo come un grave rischio, avvertito, soprattutto tra le donne (43%) e in egual misura nelle diverse generazioni, dal 41% della Generazione Z così come dal 40% dei Baby Boomers.
Un problema molto sentito in tutto il Paese, con Torino, Firenze e Palermo che mostrano le maggiori preoccupazioni (50% degli intervistati lo indicano come un rischio), meno invece a Bologna (39%), Roma e Verona (35%).
Oltre 1 italiano su 2 cerca di proteggersi dal cyber risk con metodi “fai-da-te”
Sul fronte delle contromisure adottate dagli Italiani per proteggersi dal Cyber Risk, la ricerca evidenzia come esse siano basate molto sul “fai-da-te”: il 55% degli intervistati cerca, infatti, di contrastare questo rischio fornendo solo dati personali obbligatori e indispensabili e il 35% ritiene sufficiente non divulgare proprie foto o quelle di minori. Questi comportamenti si accentuano, in particolare, tra i Baby Boomers (64%), che tendono anche a prendere le distanze dai social network, mentre la Generazione Z appare meno prudente in relazione alla pubblicazione di immagini e foto, soprattutto proprie (19%).
Per 8 italiani su 10 l’e-commerce e i pagamenti online sono sicuri
In tale difficile contesto, fatto di rischi digitali, reali e percepiti, si distinguono l’e-commerce e i pagamenti online: il 77% degli italiani li ritiene infatti sicuri, e l’11% «molto sicuri». Nella minoranza fatta di scettici in materia, emergono i Baby Boomers (18% di loro rispetto al 15% degli Italiani, le aree metropolitane del Sud (21%) e soprattutto chi ha già subito violazioni digitali (24%).
Seguici sui nostri canali social: Facebook e Twitter
Leggi tutte le nostre notizie cliccando QUI