assicurazioni, generali italia

Il via libera, a sorpresa, lo dà l’Ivass, l’organo di controllo delle Compagnie assicurative che autorizzando, non senza sorprese e con un provvedimento assolutamente non scontato, la possibilità della Delfin – la cassaforte della famiglia Del Vecchio – di salire fino al 20% della quota di azioni di Generali, scatena sul mercato finanziario moltissime e possibili soluzioni a quello che rimane ed è rimasto il desiderio di decine di società concorrenti e di finanzieri di assalto negli ultimi 60 anni.
Dal 3 luglio, Generali potrebbe in qualsiasi momento essere soggetta a diverse e possibili azioni e soluzioni, da una scalata, ad una Opa ad una aggregazione ad una fusione.
Quale di queste soluzioni o potenziali operazioni sarà fattibile? Per prima cosa diciamo che il Governo attuale vede di buon occhio un cambiamento anche forse per evitare scalate ostili estere ( leggasi Axa, Zurich o Allianz ) e quindi un via libera a detenere una quota di azioni fino al 20% è il segnale che tutti si aspettavano. Al di là della pura speculazione che agiterà il Leone, le soluzioni potrebbero essere quelle già scritte a suo tempo da alcuni analisti come una fusione a tre (Mediobanca, Generali e Unicredit) che metterebbe in sicurezza la Generali e creerebbe un colosso internazionale della finanza molto redditizio e potenzialmente pronto a crescere ancora all’estero con altre acquisizioni.
Una cosa però è certa , tutto passerà ancora da Mediobanca e dal Ceo Nagel che potrebbe, per sacrificare questa alleanza tripartita immolare il Ceo di Generali Donnet che sappiamo non è gradito ( nel senso che avrebbero alternative allo stesso ) a Caltagirone e alla famiglia Del Vecchio .
Il mercato farà la sua parte e i prossimi 6 mesi saranno decisivi.
La partita è aperta

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L'Infiltrato

Addentro al settore assicurativo, osserva, capta e annota voci di mercato, indiscrezioni su partnership e cambi di casacca. Protetto dall'anonimato rilascia i suoi segreti alla redazione di Insurzine.