
Il 2022 è stato un anno complesso per il settore assicurativo, ma le compagnie hanno confermato la loro solidità. Ad affermarlo è stata la Presidente dell’Ania Maria Bianca Farina nel corso del suo discorso durante l’assemblea dell’associazione che si è svolta lo scorso 4 luglio a Roma.
Ad illustrare i numeri dell’attività assicurativa nel 2022 è stata sempre la presidente Farina. Nel comparto vita, il calo della raccolta e l’aumento delle minusvalenze nette hanno pesato sul risultato di esercizio del settore, passato da 4,3 miliardi nel 2021 a -0,4 miliardi di euro nel 2022. Risentendo dell’inflazione e del rapido aumento dei tassi di interesse, i premi vita (94 miliardi di euro) hanno evidenziato un calo (-11%) più marcato per i prodotti linked (-27,4%) rispetto a quello dei contratti vita tradizionali di ramo I (-2,6%).
A questo andamento si è contrapposta una solida crescita del 4,6% dei premi dei rami danni, pari a 35,7 miliardi di euro (+8,2%), in cui però stona il dato sull’Rc auto dove i premi sono ancora scesi (-2,1%). “Questa è una differenza significativa che – ha detto – ci deve far riflettere anche sulla necessità di adottare le necessarie misure correttive, tra le quali è urgente confermare nella loro interezza le norme primarie che informano il Regolamento 52 attualmente in vigore”.
Nel 2022 investimenti pari a 900 miliardi di euro
Lo scorso anno gli investimenti sono stati pari a 900 miliardi di euro. Farina ha però ribadito che oltre agli investimenti servono delle riforme alla normativa di settore. “L’Italia, come altri paesi dell’area dell’euro, ha bisogno di investimenti e riforme, che permettano di seguire un sentiero credibile di riduzione del debito. Ma perché esso sia percorribile davvero, deve essere anche graduale e sostenibile”.
L’Italia, comunque, resta un Paese sottoassicurato. “L’incidenza dei premi danni non auto sul Pil – ha osservato Farina – è ancora pari all’1,1%, rispetto alla media europea del 2,3%. Relativamente il 2023, nel primo trimestre abbiamo assistito a un’evoluzione positiva dei premi danni non auto, in aumento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2022”.
Cambiamento climatico e invecchiamento della popolazione: le due sfide chiave del settore assicurativo
Secondo Ania ci sono almeno due sfide da affrontare, la prima riguarda il cambiamento climatico mentre la seconda si riferisce all’invecchiamento della popolazione. Sul primo punto, Farina ha colto l’occasione per esprimere vicinanza al popolo dell’Emilia-Romagna, confermando che le compagnie assicurative resteranno al loro fianco per sostenere la ripartenza. Sul versante dei cambiamenti climatici, secondo la numero uno di Ania gli strumenti chiave per contenere le perdite sono le coperture cat nat che favoriscono finanziamenti rapidi per la ricostruzione e incentivano la mitigazione del rischio. A questo proposito Farina ha affermato che il costo di una catastrofe non dipende solo dalla gravità dei danni iniziali, ma anche da quanto velocemente può essere completata la ricostruzione.
Sul secondo punto, il focus è integrare il sistema pubblico a un sistema privato. “Già oggi, la spesa totale privata per integrare prestazioni pubbliche come le pensioni, la sanità e l’assistenza, supera i 100 miliardi – ha illustrato Farina – Questa spesa delle famiglie, per il 46% è destinata alla salute e per il 34% all’assistenza per le persone non autosufficienti. All’Italia serve un modello di welfare innovativo che possa integrare nel modo più equo ed efficiente l’uso di risorse pubbliche e private. È possibile associare più strettamente il sistema pubblico di welfare con l’assicurazione privata, che nel tempo ha già dimostrato la sua efficacia nella condivisione dei rischi e nel promuovere la prevenzione. Integrare le risorse dello Stato con quelle private – sotto la guida pubblica, naturalmente – potrebbe consentire di creare un sistema di protezione più inclusivo e capace di rispondere efficacemente alle esigenze dei cittadini” afferma Farina, mettendo a disposizione gli studi in proposito realizzati dall’associazione.
Vicenda salvataggio Eurovita
Non poteva mancare nel discorso di Farina una parentesi relativa al salvataggio di Eurovita. L’operazione di sistema che ha coinvolto i cinque principali assicuratori italiani (Generali Italia, UnipolSai, Poste Vita, Intesa Sanpaolo Vita, Allianz Italia) e alcune banche, viene definita dalla numero uno di Ania un “unicum nella storia italiana” la cui risoluzione “fornisce un chiaro segnale di fiducia al mercato e agli assicurati e dimostra ancora una volta la solidità, la serietà e il grande senso di responsabilità degli importanti operatori intervenuti”.
Assicurazioni sempre più attente all’innovazione: focus sull’IA
Infine una battuta sull’intelligenza artificiale che, a detta di Farina, segnerà l’avvio di una nuova fase di sviluppo e crescita per tutte le industrie, anche quella assicurativa. “La sua ascesa ha il potenziale per essere uno degli sviluppi più significativi nell’intera storia delle società avanzate e dell’economia di mercato. L’intelligenza artificiale, a cui sono e saranno sempre più ispirati i nostri progetti innovativi, potrà essere motore dello sviluppo e del rilancio del nostro Paese. Il settore assicurativo, infatti, potrà rappresentare un importante punto di riferimento e – ha concluso – un determinante volano di cambiamento”.
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