toni digital

A fine dicembre una ricerca realizzata da Yolo e Italian Insurtech Association ha rivelato che entro il 2030 l’embedded insurance raggiungerà il valore di 1 trilioni di euro, di cui 60 miliardi solo in Italia. In questo spazio si muove l’insurtech svizzera Toni Digital. Fondata nel 2017 e con sede a Zurigo, la società ha sviluppato una piattaforma insurance-as-a-service full-stack indipendente white label, che offre più linee assicurative e consente alle aziende di qualsiasi settore di configurare e lanciare facilmente i propri prodotti assicurativi. La soluzione, basata su Api, è dotata di un motore di determinazione dei prezzi no-code e include un configuratore di prodotto e una funzionalità di reporting automatico. Tutte caratteristiche che permettono a chi la utilizza una facile configurazione e il lancio di nuovi prodotti assicurativi entro due mesi. “Rispetto alla media del settore, il nostro ecosistema offre soluzioni dieci volte più veloci rispetto agli assicuratori tradizionali, e questo a livello completamente digitale” afferma ad Insurzine Bernard El Hage, ceo di Toni Digital.

Un orchestratore della catena del valore assicurativo

La società opera secondo un modello b2b. Racconta El Hage: “Immagina di essere un marchio incentrato sul consumatore che cerca di incorporare l’assicurazione nelle sue offerte principali. Con noi, questo diventa realtà. Stabiliamo l’ecosistema e gestiamo tutti gli aspetti, come i sinistri, l’amministrazione e l’onboarding. Al fine di fornire queste soluzioni assicurative in piena regola, agiamo come orchestratori della catena del valore assicurativo. Sul back-end, collaboriamo con diverse compagnie tra cui Helvetia e Vaudoise, con conseguente aumento dell’efficienza. Per le vendite e la distribuzione, collaboriamo con marchi rinomati che promuovono principalmente i nostri prodotti. Grazie alla struttura a basso costo di Toni, i partner di distribuzione hanno la flessibilità di ottenere margini più elevati per cliente o offrire prodotti a prezzi competitivi, superando gli assicuratori tradizionali in termini di valore. Non solo. Collaboriamo anche con compagnie assicurative che desiderano introdurre prodotti che i loro team IT interni trovano difficili o troppo costosi da sviluppare”.

I partner di distribuzione

Tra i clienti dell’insurtech c’è Banca Migros. “Con loro abbiamo dimostrato che la bancassicurazione è efficace anche in Svizzera e che in poche settimane è possibile lanciare soluzioni assicurative facili da usare, competitive e altamente adattabili. In qualità di pionieri del mercato, abbiamo aiutato la Banca Migros a vendere assicurazioni con prodotti di protezione ipotecaria integrati”. Tra gli altri clienti della società ci sono PostFinance, il quinto istituto finanziario retail più grande della Svizzera e Migros, la più grande catena di supermercati del paese. “Abbiamo aiutato anche la cassa malati ÖKK a lanciare il proprio prodotto assicurativo per biciclette con una velocità senza precedenti” rivela El Hage.

Italia nel mirino

La società, in cui lavorano attualmente 42 professionisti, conta ad oggi circa 20.000 clienti. A dicembre ha concluso un round di finanziamento di serie B, raccogliendo 12 milioni di dollari. Il prossimo round è previsto per il 2024, con l’obiettivo primario di sostenere l’espansione internazionale. “L’Italia è tra i nostri obiettivi chiave. In collaborazione con un partner di spicco, prevediamo di lanciare la nostra soluzione prossimamente”.

L’ultima battuta è sul futuro dell’insurtech che, a dispetto dei recenti numeri negativi, El Hage dipinge come roseo. “Il mercato assicurativo globale sta crescendo a un Cagr del 3%, il mercato assicurativo embedded si sta espandendo ad un impressionante 28% e quello insurtech sta crescendo del 34%. Oltre il 60% dei clienti è ora aperto all’acquisto di prodotti assicurativi tramite banche mentre il 30% attraverso i rivenditori, alimentando la crescita di canali alternativi. Nel 2020, il mercato assicurativo globale è stato valutato a circa 6.300 miliardi di dollari, con soluzioni integrate e insurtech che rappresentano solo una frazione di tale somma. Entro il 2027, si prevede che le insurtech rappresenteranno 120 miliardi di dollari del mercato. Il potenziale per i modelli innovativi è immenso. La disruption all’interno del settore assicurativo è inevitabile, in quanto è ancora caratterizzata da una digitalizzazione limitata, automazione minima, scarso uso dell’IA e customer experience ferma agli anni ‘80” conclude El Hage.

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Andrea Turco

E’ il Direttore Responsabile di Insurzine. Ha collaborato con Radio Italia, Libero Quotidiano, OmniMilano e Termometro Politico