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Conoscere le preoccupazioni di Millennial e GenZ è utile per le assicurazioni per modellare sulle loro esigenze i prossimi prodotti e servizi. Dall’ultima edizione dello studio Deloitte che ha visto coinvolte oltre 22 mila persone in 44 Paesi del mondo e su oltre 800 giovani in Italia, è emerso come costo della vita, cambiamento climatico e disoccupazione siano i grandi temi che più spaventano entrambe le generazioni nel nostro Paese.

Le preoccupazioni dei giovani

In particolare, il costo della vita è la preoccupazione numero uno per quasi la metà dei Millennial in Italia (46%) e per il 38% della GenZ intervistata. Valori molto elevati che confermano il trend di un’inflazione a livelli record in tutto il mondo: anche per il 42% della media globale dei Millennial e per il 35% della GenZ il caro vita è la prima preoccupazione. In seconda posizione, ma non meno rilevante, rimane la questione climatica, che dovrebbe essere la priorità da affrontare secondo il 37% dei Millennial italiani e il 34% della GenZ. Significative anche le percentuali di chi teme la disoccupazione: si tratta del 29% della GenZ e il 26% dei Millennial italiani.

Oltre a questi tre grandi temi, gli intervistati mettono sul piatto anche le questioni della “scarsità delle risorse”, della “disuguaglianza e discriminazione”, della stagnazione della “crescita economica” e delle “disuguaglianze sociali” in aumento. In linea con i risultati globali, gli amici e la famiglia sono ciò che dà più “senso di identità” alla GenZ e ai Millennial italiani. Per il 68% della GenZ e il 71% dei Millennial questi due fattori sono più importanti della carriera, che, comunque, rimane un fondamentale elemento di identità per il 49% della GenZ e per il 62% dei Millennial.

Il valore al tempo extra lavoro

I GenZ e i Millennial italiani danno grande valore al tempo extra-lavorativo e hanno meno “problemi di disconnessione” rispetto ad altre generazioni. Più di un terzo controlla raramente o non controlla mai le e-mail al di fuori dell’orario di lavoro. Al desiderio di disconnessione dei giovani si accompagna la attenzione sempre più forte verso il tema della salute mentale. Infine, messa in secondo piano dall’inflazione, la preoccupazione per lo stato di salute del pianeta rimane una delle principali fonti di ansia per le giovani generazioni. Un fenomeno che in Italia raggiunge livelli molto significativi: tra i GenZ italiani il 63% (contro il 60% della media globale) dichiara di essere stato preoccupato o in ansia per il clima nell’ultimo mese.

“Dai dati emerge con chiarezza che Millennial e GenZ hanno subito duramente l’impatto dell’inflazione scatenata da pandemia e guerra – commenta Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – Flessibilità, salute mentale, attenzione all’impatto ambientale e sociale sono sempre più importanti per GenZ e Millennial alla ricerca di un lavoro. Molti giovani, inoltre, hanno messo in discussione la gerarchia di valori che dà senso alla loro vita”.

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Redazione Insurzine

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