
Parità di genere ed empowerment femminile per costruire una società più equa, inclusiva e resiliente. Di questo si è discusso ieri presso l’Università Bocconi, nel corso di una tavola rotonda patrocinata dalla Commissione Europea che ha visto anche la partecipazione della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella. L’evento è stato organizzato da Axa Research Lab on Gender Equality dell’Università Bocconi, in collaborazione con Axa Italia e Axa Research Fund.
Parità di genere leva per la società
Roccella, nei suoi saluti istituzionali, ha ricordato come la parità di genere sia una leva per una società non solo più equa ma anche più dinamica e “in questo senso si inseriscono le azioni del Governo, come ad esempio il recente lancio di un codice deontologico per le imprese focalizzato sulla tutela delle donne e della maternità o il provvedimento sul riordino degli incentivi alle imprese con l’inserimento tra i principi generali, della valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della Nazione”.
Ad aprire i lavori, Francesco Billari, rettore della Università Bocconi, che ha evidenziato come sia necessario un cambiamento culturale anche negli uomini e Giacomo Gigantiello, ceo di Axa Italia, che ha ribadito come l’uguaglianza di genere non sia solo un tema di ingiustizia, ma una barriera allo sviluppo economico, con un costo globale di oltre 16 trilioni di dollari.
A questo proposito, le assicurazioni possono giocare un ruolo centrale, non solo in termini di prodotti e servizi, ma anche di formazione, investimenti e adozione di nuove policy.
In questo contesto, Maria Bianca Farina, Presidente di Ania e Fondazione Ania, focalizzando il suo intervento sull’urgenza di agire adesso sul tema, ha ricordato come la gender equality sia un tema chiave per il settore assicurativo: ad esempio, le donne rappresentano circa il 50% della forza lavoro nelle compagnie, con un numero crescente di donne manager. Ania collabora inoltre con numerose università italiane per formare future donne leader.
Momento centrale di confronto e dibattito internazionale, è stata la tavola rotonda moderata da Kirsty Leivers, global head of culture inclusion and diversity del Gruppo Axa, che ha visto la partecipazione di Paola Profeta, direttrice dell’Axa Research Lab on Gender Equality e Prorettrice per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità dell’Università Bocconi; Anne Boring, direttrice della Axa-Sciences Po Women in Business Chair; Monika Queisser, responsabile delle politiche sociali presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e Simone Innocenti, chief hr, organization & culture officer di Axa Italia.
“La parità di genere è ancora una delle maggiori sfide che dobbiamo affrontare – ha affermato Gigantiello – oggi nel mondo 2.4 miliardi di donne non hanno gli stessi diritti degli uomini e questa disuguaglianza non è solo una questione di ingiustizia, ma un ostacolo allo sviluppo economico. Basti pensare che globalmente costa oltre 16 trilioni di dollari e per vincere questa battaglia serve un approccio collettivo, dove le Università hanno un ruolo chiave”.
“Nonostante i progressi fatti finora, le donne sono ancora penalizzate sul mercato del lavoro – ha dichiarato Profeta – Gli ostacoli sono molteplici – dalla penalizzazione delle madri ai carichi di cura divisi in modo asimmetrico tra uomini e donne, alle norme sociali e stereotipi diffusi che vedono ancora le donne protagoniste della sfera familiare e gli uomini delle carriere professionali. Tutto questo ha un costo evidente per l’economia e la società, in termini di perdita di talenti e limitata performance. Congedi di paternità, quote di genere, promozione della presenza femminile nelle discipline STEM, rimozione degli stereotipi possono contribuire a creare un contesto culturale sul lavoro che favorisca la parità di genere e l’empowerment delle donne”.
Le evidenze emerse dalla tavola rotonda
Tanti i temi emersi dal confronto e corroborati dalle evidenze offerte dagli studi prodotti dall’Axa Research Lab on Gender Equality della Bocconi. Innanzitutto l’ancora non sufficiente diffusione delle discipline Stem tra le ragazze. Su questo tema il Lab ha rilevato come la minor presenza di donne in specializzazioni scientifiche sia legata a diversi fattori, come ad esempio ambienti troppo competitivi e il ricorso a test matematici a risposta multipla, in cui le donne tendono a essere meno performanti.
Un altro tema su cui si è discusso ha riguardato la necessità di intervenire in modo incisivo sul sessismo ancora troppo diffuso nelle aziende a guida maschile, un tema su cui l’Ocse ha già messo a terra una guida destinata a tutti i Paesi membri per aiutarli a gestire le relazioni di potere diseguali e strutture e norme dannose.
I partecipanti alla tavola rotonda hanno poi convenuto nel favorire sempre di più politiche inclusive nelle aziende: dal congedo di paternità sempre più esteso, a programmi di mentoring ed empowerment per una leadership femminile sempre più diffusa e consapevole.
L’incontro si è chiuso con il messaggio di Antonio Parenti, direttore della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, che ha fatto il punto sulla strada già percorsa a livello europeo e sugli impegni strategici sul tema della parità di genere.
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