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I principali fornitori mondiali di servizi cloud, che insieme controllano più di due terzi del mercato globale del cloud, hanno subito 1.190 interruzioni delle prestazioni nel 2022, di cui 492 sono state classificate come critiche. Lo rivela “Managing Cloud Outage Risk: Cloud Downtime in 2022“, studio realizzato da Parametrix, primario fornitore di assicurazioni per i tempi di inattività nel cloud. Secondo l’indagine, circa un terzo degli eventi ha avuto un impatto sulle cloud region degli Stati Uniti. Gli altri eventi critici si sono verificati in modo pressoché equo tra Europa, Asia e resto del mondo.

“I tempi di inattività sono una realtà inevitabile per quasi tutte le aziende”, ha affermato Yonatan Hatzor, co-fondatore e ceo di Parametrix secondo cui “poiché le aziende si affidano sempre più ai fornitori di servizi cloud per le operazioni quotidiane, quest’ultime sono esposte al rischio reale di tempi di inattività”.

Secondo un sondaggio Parametrix contenuto all’interno dello studio, l’82% dei decision marker aziendali ha affermato che la propria organizzazione o prodotto dipende dalla disponibilità del cloud. Di questi il 60% si dice “molto preoccupato” per i tempi di inattività del cloud con il 41% che si mostra più preoccupato rispetto allo scorso anno. Il 31% ha rivelato che otto ore di inattività del cloud durante l’orario lavorativo sarebbero catastrofiche mentre per il 36% lo stesso tempo di inattività sarebbe una perdita non assicurata e non recuperabile. C’è anche una stima dei costi: il 23% indica in 500.000 dollari o più all’ora il costo per l’azienda a causa dei tempi di inattività.

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Redazione Insurzine

La Redazione di InsurZine è composta da collaboratori, influencer ed analisti, esperti del settore insurtech