Assicurazioni e insurtech, 2023

“Non possiamo permetterci di avere paura dell’innovazione”. Riprendo e condivido un passaggio del discorso di apertura del meeting “Innovation by Ania” fatto nei giorni scorsi dalla presidente Ania, Maria Bianca Farina, per guardare con un filo di ottimismo l’anno che verrà. Ci serve, non solo per scrollarci di dosso tutti gli eventi negativi che il 2022 ci lascia in eredità: la guerra nel cuore dell’Europa, gli strascichi della pandemia, un’inflazione galoppante e una recessione alle porte. Ci serve soprattutto per costruire una nuova resilienza che ci permetta di affrontare in futuro i rischi cosiddetti emergenti ma che in realtà sono ormai noti a tutti, a cominciare dal cambiamento climatico arrivando a quello cyber. Per farlo serve l’aiuto del settore assicurativo e di quello insurtech, sempre più intrecciati fra loro.

Quest’ultimo ha sofferto il 2022 con un calo degli investimenti (la cifra finale si attesterà di molto al di sotto di quanto raccolto nel 2021 pari a 14,4 miliardi di dollari) e aspettative deluse che hanno portato, in particolare negli Stati Uniti, ad un’ondata di licenziamenti da parte di note insurtech (Root, The Zebra, Policygenius solo per citarne alcune) e operazioni mancate (l’annullamento dell’Ipo da parte di Kin Insurance ne è un fulgido esempio).

Purtroppo le prospettive per il 2023 del settore non sono affatto rosee: la società di ricerca e consulenza Forrester prevede che il 25% delle insurtech uscirà dal mercato il prossimo anno, per liquidazione o tramite acquisizione mentre gli investimenti, dopo il boom del 2021, torneranno ai livelli pre pandemici.

Come sempre avviene, però, dalle difficoltà possono nascere innumerevoli opportunità. Noi di Insurzine abbiamo raccolto qualche previsione da un panel di esperti per provare ad immaginare quali saranno i temi e le tecnologie che guideranno i settori assicurativo e insurtech il prossimo anno. Buona lettura e buone feste!

Andrea Turco


“È innegabile la pervasività assunta dalla tecnologia all’interno del settore assicurativo. L’ultimo report dell’Osservatorio del Politecnico di Milano ha confermato che la maggior parte delle startup Insurtech italiane sta attivamente sviluppando soluzioni di Intelligenza Artificiale, Big Data e IoT. Tecnologie indispensabili per analizzare in modo strutturato i dati e realizzare polizze personalizzate. Si pensi ad esempio agli algoritmi predittivi dei guasti o malfunzionamenti, basati su tecniche di Machine Learning, che possono essere impiegati a supporto delle polizze casa/property. Un trend che, nella nostra visione, si tradurrà nel triennio 2023-2025 in una crescita importante delle cosiddette “polizze parametriche”. Cuore pulsante di queste coperture innovative è la presenza (o l’ideazione) di un oracolo, ovvero di una tecnologia in grado di prevedere, con affidabilità, eventi o comportamenti utili a semplificare le operazioni legate alla quantificazione dei rischi e alla liquidazione dei sinistri. Sarà un punto focale per Vittoria hub che, dall’anno prossimo, svilupperà iniziative e call-for-ideas sempre più mirate in questa direzione”.

Nicolò Soresina, Ceo di Vittoria hub


“Viviamo oggi un momento storico particolarmente complesso dove consumatori e imprese continuano ad evolvere e dove l’innovazione sta contribuendo a complicare gli assetti competitivi del mercato, riducendo e talvolta eliminando i confini tra i settori. I consumatori, in particolare, sono emotivamente provati dagli eventi di questi ultimi due anni e a questa complessità emotiva aggiungono preoccupazioni pratiche, acuite dalla situazione inflattiva, che rendono difficile soddisfare le spese legate ad aree di bisogno primario (salute, casa, mobilità). Si delinea quindi un comportamento di acquisto più pragmatico, secondo una logica “value for money” e secondo modelli di acquisto ibridi dove il digitale si integra con il canale fisico. In questo contesto, il settore assicurativo ha intrapreso da anni un percorso di innovazione che ha portato l’assicurazione del futuro ad essere già oggi realtà, agendo lungo 4 principali linee di evoluzione: evoluzione dell’offerta dove al potenziamento dei modelli underwriting per gestire rischi tradizionali e nuovi, si aggiungono nuove logiche Beyond Insurance, diventando un punto di riferimento per la gestione degli ecosistemi mobilità, salute e casa; innovazione del modello distributivo secondo logiche “omnichannel” dove il digitale si sviluppa intorno alla figura chiave del consulente assicurativo; trasformazione dei modelli operativi attraverso investimenti in nuove tecnologie (i.e. AI, Image Recognition) mirati lungo la catena del valore assicurativa, in grado di rafforzare i livelli di servizio verso clienti e canali e garantire una maggiore solidità tecnica; infine ruolo attivo nei modelli di innovazione attraverso investimenti diretti in Insurtech: acquisizioni, modelli di partneship, creazione di fondi/acceleratori. Si tratta di linee di intervento coerenti con le condizioni attuali del mercato e che pongono il settore come un operatore sempre più credibile per gestire in maniera ampia e concreta il bisogno di protezione di consumatori e imprese”.

Luigi Onorato, Senior Partner di Deloitte e Insurance Sector Leader


“Saranno 5 trend che caratterizzeranno il 2023 nel mondo Insurance. Omni & Instant Insurance – Attraverso le tecnologie di embedded insurance i consumatori gestiranno sempre più da soli il rischio al momento dell’acquisto di un bene o un servizio. Dalla protezione di un ritardo per un volo, a un nuovo elettrodomestico fino all’amato animale domestico: tutto in pochi click e a bassi costi. Sharing Platform – Nel nuovo panorama assicurativo integrato bisognerà lavorare tutti assieme. Le compagnie assicurative selezioneranno i partner migliori per ottenere il massimo vantaggio competitivo e incontrare i bisogni dei clienti. Sarà un lavoro condiviso e suddiviso. Human Centred Experience – La enorme massa di dati e analytics permetterà sempre di più una personalizzazione dell’offerta ai clienti. La digitalizzazione consentirà tempi di risposta immediati e polizze taylor made all’insegna della massima trasparenza ed efficienza. People & Tech Alignment – Il settore assicurativo sta affrontando un cambiamento tecnologico epocale con l’obiettivo di efficientare i processi e conquistare nuovi mercati. Questo comporta la necessità di alimentare un mix di risorse umane e tecnologiche oltre che di puntare su un cambiamento culturale a cui molte compagnie stanno lavorando internamente. Climate Change Insurance – La crescente frequenza di eventi meteorologici estremi e catastrofali ha concentrato l’attenzione sul rischio assicurativo collegato al cambiamento climatico. La tendenza per il futuro premierà quei player che saranno in grado di offrire polizze che possano garantire un impatto ambientale positivo e lo possano assicurare”.

Marco Contini, Insurance Business Advisor


“Nel 2022 il settore Insurtech, in maniera analoga al resto dei comparti caratterizzati da una forte inclinazione al digitale, ha subito una forte pressione dovuta all’inflazione, aumento dei tassi e incertezza geopolitica e macroeconomica. Lo stesso contesto ha generato però anche nuove opportunità e una maggiore consapevolezza della necessità di muoversi più rapidamente sulle priorità strategiche. Cosa dovremmo quindi aspettarci per i prossimi anni nel settore assicurativo? Cinque sono probabilmente i punti di maggiore potenzialità: continua crescita delle startup Insurtech; rafforzamento della spinta collaborativa tra startup e compagnie, broker e tutti i player del mercato; maggiore consapevolezza su dati e importanza delle tecnologie per raccoglierli o valorizzarli (ad es. facendo leva sulle API); inizio del processo di avvicinamento al modello IaaS (Insurance-as-a-Service) che, insieme ai dati, porterà sempre più a meccanismi di Embedded Insurance, prevalentemente con partner non finanziari; infine nuovi utilizzi della Blockchain in ambito assicurativo, contestualmente alla seconda Call for Proposals lanciata dal Milano Hub di Banca d’Italia”.

Laura Grassi, Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano


“Quando si parla di trend non si può non parlare di Sustainability/ESG. Il cambiamento climatico e la sostenibilità sono riemersi in cima alle agende dei consigli di amministrazione e dei C-level man mano che gli impatti diretti della pandemia COVID-19 sono stati contenuti. Le assicurazioni hanno la possibilità di ricoprire un ruolo da protagoniste e da catalizzatori. Tra i player assicurativi, l’attenzione è concentrata prevalentemente sulla “E” di ESG (Environmental, Social, Governance). Sono molti a chiedersi se questa sarà una tendenza reale, una moda passeggera o l’ultima trovata di marketing. Fatto sta che il mercato sta cavalcando l’onda, sebbene molti assicuratori si trovino nelle prime fasi di sviluppo. Altro trend rilevante, strettamente legato al crescente utilizzo dei canali digitali, è la cyber security. Il tema è di grande attualità anche se trova in Italia un mercato non ancora maturo, in quanto vi è una storica sottovalutazione, da parte delle aziende, della necessità di adottare iniziative strutturali di prevenzione e gestione del rischio cyber, che ha impedito l’implementazione di misure di protezione adeguata. Per quanto riguarda il mondo della distribuzione assicurativa si riscontra un cambio di paradigma in pieno svolgimento. Sebbene si stia affermando, in maniera sempre più prominente, l’importanza della digitalizzazione e dell’automazione nel settore assicurativo, le competenze umane continuano a rappresentare un elemento imprescindibile per svolgere con successo la professione di intermediario/consulente. Altri trend interessanti sono la già citata “open insurance” e le assicurazioni parametriche, sebbene siano ancora in fase embrionale”.

Marco Concordati, Associate Partner, Insurance EY


“I grandi trend del 2023 saranno, a mio avviso, la digitalizzazione, il cyber risk, la sostenibilità e la semplificazione. La digitalizzazione è fra di noi e fa parte della nostra vita, siamo in un momento di transizione tra l’analogico ed il digitale, stiamo vivendo il passaggio. L’attività del broker, come quella di tutte le aziende, non può più prescindere dalla digitalizzazione, dallo scambio di informazioni digitali tra broker e compagnie.  La transizione digitale oggi in atto ha in sé il rischio cyber, un rischio che va conosciuto ed affrontato. Aiba con la sua Academy organizza corsi ed approfondimenti legati al cyber risk, per la diffusione della cultura e della consapevolezza verso i clienti, per avere professionisti capaci di individuare le corrette soluzioni assicurative fra quelle sul mercato.  La sostenibilità sarà un mantra per i prossimi anni. Il rispetto dei criteri ESG diverrà una condizione di assicurabilità e la consulenza dei broker avrà un ruolo chiave per individuare le procedure adeguate in termini di sostenibilità. In ultimo il dialogo con le istituzioni italiane e europee è apertissimo sul fronte della semplificazione, sia normativa, sia degli obblighi informativi verso i consumatori. Sarà importantissimo, sebbene gli obiettivi siano comuni, trovare una maggiore apertura al confronto fra le parti per una messa a terra coerente, pratica e funzionale delle buone intenzioni”.

Flavio Sestilli, Presidente di AIBA


“A soli 2 anni dalla fondazione di Italian Insurtech Association siamo molto soddisfatti dai progressi fatti dal mercato assicurativo italiano, gli investimenti in insurtech in Italia sono aumentati superando i 200 milioni di euro nel 2022, le nostre stime parlano di 500 milioni per la fine dell’anno e il traguardo del miliardo entro il 2023 è sempre più vicino. Oltre gli investimenti, l’ingresso di nuovi player e le partnership con realtà innovative contribuiranno a far crescere l’ecosistema, sviluppando progetti che infonderanno linfa vitale all’intera filiera ed educheranno i consumatori circa le soluzioni assicurative esistenti. In questo scenario il modello dell’Embedded Insurance, ovvero la possibilità di integrare coperture assicurative alla vendita di prodotti e servizi, sarà fondamentale per l’evoluzione del settore.  Smart Mobility, Healthtech e Digital Bancassurance saranno i settori più attivi in cui le compagnie assicurative opereranno, realizzando polizze personalizzabili e pay-per-use sulla base delle esigenze dei clienti. Per rimanere competitivi e superare il gap con gli altri Paesi europei sarà necessaria la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti, l’industria assicurativa in Italia dovrà realizzare partnership con start up e aziende tecnologiche. Prevediamo che nel 2023 oltre il 90% delle compagnie avrà attivato collaborazioni. In particolare le Big Tech, come Amazon, Google e Apple, giocheranno un ruolo decisivo; hanno già mosso i primi passi nel mercato e possono offrire numerosi vantaggi portando competenze, dati sulle abitudini di consumo degli utenti e piattaforme di distribuzione che permetteranno di avvicinare nuovi e più ampi target per la vendita di polizze digitali. Secondo i dati della ricerca Open & Embedded Insurance, fra il 50% e il 70% dei clienti che acquisteranno nuovi prodotti arriveranno da nuovi segmenti, ovvero coloro che non hanno ancora acquistato servizi assicurativi. Ad oggi, infatti, solo l’8% della popolazione italiana ha sottoscritto una polizza che non sia l’RC auto”.

Simone Ranucci Brandimarte, Presidente e Founder di Italian Insurtech Association


“Credo che nel 2023 si assisterà ulteriormente ad investimenti verso tecnologie volte a migliorare le usability dei sistemi di emissione dei prodotti. In un mondo che va verso Open Insurance e interoperabilità delle piattaforme, la velocità di navigazione dei sistemi, emissione e pagamenti sono fondamentali. Sul mondo sinistri e sui sistemi di controllo delle reti di vendita, attraverso le facilità di accesso alle banche dati, vedo miglioramenti sensibili su tecnologie basate su machine learning e intelligenza artificiale. Per quanto riguarda la blockchain, sarà fondamentale la conclusione della sperimentazione del progetto OPS che come SHARE abbiamo proposto all’IVASS assieme al pool insurtech (Konsumer,ACB, SNA), se la sandbox sperimentale diventerà realtà, e sarà modificata la normativa secondaria impattata, autorizzando di fatto i nuovi processi basati su blockchain per il cassetto assicurativo dell’intermediario al quale avranno accesso consumatori e Compagnie, allora si avranno investimenti in tal senso, diversamente si dovranno aspettare le esigenze del mercato. Penso inoltre che l’uso del Metaverso nel medio/lungo periodo possa essere interessante anche nel mondo assicurativo, penso a risk survey, modellizzazione degli effetti dei sinistri, soprattutto catastrofali, utilizzati anche come strumento di marketing al fine di sensibilizzare e invogliare il cliente a “vedere” con i propri occhi il rischio al quale va incontro. I sistemi di vendita della polizze on line, saranno sempre più integrati nel modello phygital dove la tecnologia garantirà “Immediatezza” ed “Immersione”  mentre l’Interazione rimarrà sempre di proprietà dell’intermediario fisico del quale le Imprese, anche nel futuro, non potranno fare a meno. Se le imprese faranno investimenti in tecnologie appropriate per sfruttare appunto un approccio phygital avranno un riscontro alle nuove ed inevitabili esigenze di acquisto dei consumatori, aumentando così la propria considerazione, il grado di apprezzamento, e la fedeltà dei propri clienti”. 

Giuseppe Gulino, Presidente di SHARE


“È un compito difficile predire quali techno-topic “caldi” diventeranno nel 2023 più significativi per entità di ricavi generati. Ed è arduo perché, nonostante si restringa necessariamente il campo a quelli le cui tecnologie abilitanti siano già sufficientemente mature, la direzione da seguire verrà indicata poco dalle politiche commerciali delle singole Compagnie e molto dai big player e dal mercato stesso. Il Centro Studi di Experian suggerisce due aree che sicuramente continueranno a crescere, più una terza che vorremmo venisse coccolata in modo particolare: Processi data-driven – dal targeting commerciale all’antifrode assuntiva e sinistri, riconoscere centralità al dato significa generare importanti risparmi operativi e migliorare drasticamente marginalità ed andamenti. Machine Learning –  gli algoritmi in grado di estrarre “senso” dai dati danno alle Compagnie la possibilità di velocizzare e rafforzare molte fasi della value chain, rispondendo più velocemente alle necessità dei clienti. Telematica ed Iot – con una sfumatura diversa rispetto all’approccio tradizionale: ci piacerebbe vedere gli utenti, già ampiamente disponibili a condividere informazioni se il progetto è sensato, prendere coscienza (e possesso!) del flusso di dati che il proprio veicolo, la smart home o la tecnologia wearable possono generare, trasformandoli in un “profilo digitale” da condividere con più player per ottenere servizi e coperture sempre più behaviour-based e personalizzati”.

Arcangelo Gagliano, Insurance Account Manager di Experian

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Andrea Turco

E’ il Direttore Responsabile di Insurzine. Ha collaborato con Radio Italia, Libero Quotidiano, OmniMilano e Termometro Politico