
Il mercato assicurativo italiano ed internazionale si trova ormai da tempo in una fase di cosiddetto hard market, caratterizzata da un prolungato aumento dei tassi di premio. Nonostante l’ingresso di nuovi player sul mercato, insieme alla volontà di crescita degli operatori storici, stia iniziando a creare la concorrenza necessaria per moderare gli aumenti, questo trend al rialzo si registra nella maggior parte delle classi di rischio e delle aree geografiche. Secondo fonti di mercato, nel 2022 è previsto un aumento medio dei premi assicurativi, a livello globale, di circa il 3.3%.
Oggi più che mai diventa quindi essenziale per le aziende pensare all’utilizzo di strumenti alternativi per il finanziamento del rischio, non solo per far fronte alla situazione di mercato, ma anche per gestire rischi difficilmente trasferibili al mercato tradizionale, come ad esempio il cyber. Una soluzione sempre più popolare è l’utilizzo di una captive, ossia una compagnia di assicurazione o riassicurazione interna all’azienda stessa. La captive può permettere, infatti, alle aziende di ottenere una serie di vantaggi: la riduzione dei costi di finanziamento del rischio, il miglioramento delle prestazioni finanziarie e operative dell’azienda – essendo la captive elemento chiave della strategia di gestione del rischio – nonché il potenziamento, in maniera coerente, delle attività di risk management, con la possibilità di sottoscrivere rischi normalmente difficilmente assicurabili.
Per molte aziende le captive non rappresentano più un lusso, bensì una necessità destinata a crescere nel medio e lungo termine e già oggi ne esistono oltre 6.000 in tutto il mondo, in più di 70 domicili. In tutti i settori, le captive sono esplose in popolarità, contando circa 60 miliardi di dollari in premi lordi, con un aumento di oltre 6 miliardi negli ultimi anni. Secondo fonti di mercato, la reazione da parte delle aziende, rispetto a un mercato assicurativo difficile, valuta in Italia il ricorso alle soluzioni captive solo nel 14% dei casi, contro il 43% delle aziende che in Europa pensa di affidarsi a soluzioni captive nuove o esistenti, con una crescita peraltro notevole e indicativa rispetto al 15% del 2018. Le Captive sono uno strumento che nasce per la gestione di rischi di ampia dimensione, ma che si sta estendendo, anche alle società meno grandi, meno complesse e meno strutturate in virtù di soluzioni specialistiche, che hanno costi fissi meno elevati.
Una strategia assicurativa con captive può creare valore ed essere implementata in base al diverso approccio che ciascuna azienda sarà in grado di attuare, anche in base alle proprie esigenze di business.
Prima di adottare questa soluzione ci sono però dei passaggi obbligati o quantomeno consigliati, che normalmente si sintetizzano nello svolgimento di uno studio di fattibilità dettagliato: un’analisi tecnica e di pricing dei rischi in esame, una verifica accurata delle possibili strutture di programma con l’intervento di una captive, in base agli obiettivi aziendali e dalla capacità e volontà dell’azienda di auto-assicurarsi.
Le captive, anche di dimensioni non grandi, possono considerare l’ottenimento di un rating da parte di una società specializzata nella valutazione del merito creditizio di compagnie di assicurazioni, con finalità di miglioramento del rapporto con il mercato, assicurativo e non-assicurativo, in termini di fronting e di riassicurazione. In altri casi, un rating contribuisce a soddisfare i requisiti delle autorità di vigilanza, di alcuni clienti e di altri business partner in programmi assicurativi con captive. Il rating rafforza inoltre la gestione finanziaria della captive e della casa madre, anche in termini di governance aziendale, convalidando la robustezza, non solo finanziaria, della captive nonché la sua credibilità.
Inoltre è interessante notare come i Risk Manager di società che controllano le captive acquisiscano maggiore controllo e flessibilità nella gestione delle assicurazioni di gruppo e della riassicurazione. Migliora la qualità del processo di controllo dei rischi e la funzione di Risk Management in generale, anche nel rapporto con le autorità di controllo.
Vittorio Pozzo, Director, Europe & Great Britain Captive Advisory Team di WTW.
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