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Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo su come le nuove tecnologie possono mitigare le perdite di produzioni agricole – spiega Michele Vimini, Amministratore Delegato di Assiteca Agricoltura società del Gruppo Assiteca, leader in Italia nella gestione dei rischi d’impresa entrata a far parte del Gruppo Howden, la più grande realtà europea di intermediazione assicurativa – mi è sembrata una buona occasione per provare a riassumere i principali tools disponibili e i loro ambiti di applicazione. Se nel concetto di mitigazione delle perdite comprendiamo anche l’aumento di efficienza nei processi produttivi, la riduzione dei costi di produzione e la possibilità di accedere a strumenti di trasferimento di rischio innovativi, ecco che si aprono diversi scenari.

Il primo pensiero non può che essere rivolto ai sistemi di rilevazione satellitare, indispensabili per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione.

Attraverso questi tools è possibile realizzare un percorso mirato che va dalla definizione dei confini aziendali, all’analisi dei terreni per arrivare alle informazioni sulle coltivazioni con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzo di fertilizzanti e di acqua. Oltre alla riduzione dei costi si può ottenere una riduzione del rischio di una cattiva riuscita della produzione. Inoltre la rilevazione del dato di analisi del terreno, combinato con i dati metereologici dell’area, può fornire informazioni molto utili circa l’idoneità della zona per una determinata coltura contribuendo ad un’ulteriore riduzione del rischio. Informazioni preziose che permettono di monitorare il consumo delle risorse, l’uso della terra, la salute delle piante, il fabbisogno idrico e altri parametri.

L’impatto positivo dell’agricoltura di precisione è in realtà già ben visibile perché i macchinari connessi, i sensori intelligenti e i software gestionali sono già integrati nell’attività quotidiana di molte aziende agricole. L’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano calcola che in Italia la superficie coltivata con gli strumenti digitali è arrivata al 6% del totale, raddoppiando la superficie “connessa” nel 2020. Attualmente si stima che il 60% degli agricoltori utilizzi almeno una soluzione 4.0 e il 40% ne utilizzi almeno due.  

Le rilevazioni satellitari rendono possibili anche forme di copertura assicurativa su base parametrica assolutamente innovative basate su indici rilevabili appunto solo dai satelliti come il grado di umidità del terreno o come l’indice NDVI(Normalized Difference Vegetation Index), che descrive il livello di vigoria vegetativa di una coltura.

Michele Vimini, Amministratore Delegato di Assiteca Agricoltura

Un altro aspetto tecnologico degno di attenzione è rappresentato da tutte le informazioni raccolte e analizzate sul campo con sensori, droni, aerei e altri strumenti digitali, dal cloud all’intelligenza artificiale. Fra questi, un interessante focus va dedicato alle innovative stazioni agrometereologiche 4.0 collegate a dispositivi DSS per una gestione mirata delle coltivazioni. L’andamento agrometeorologico ha ovviamente molte ripercussioni sulla gestione agronomica (lavorazioni, trattamenti fitosanitari, fertilizzazioni, irrigazioni) e poter disporre di dati meteorologici puntuali e rappresentativi aiuta a ottimizzare le scelte, le azioni e quindi i risultati delle coltivazioni. Ecco perché si stanno diffondendo rapidamente strumentazioni in grado di monitorare in tempo reale diverse variabili raccogliendo dati, elaborandoli e producendo degli output che possano essere utili per prendere delle decisioni.

Anche questi tools hanno una doppia funzione nei processi di gestione del rischio. Da un lato aiutano l’azienda agricola in una gestione più efficiente, riducendo i costi operativi e riducendo il rischio di cali produttivi conseguenti a scelte agronomiche sbagliate. Dall’altro rappresentano strumenti preziosi per la costruzione di coperture assicurative parametriche basate su dati estremamente puntuali proprio perché rilevati direttamente all’interno dell’azienda.

Anche altre nuove tecnologie interessano direttamente i soggetti coinvolti nella difesa passiva delle colture. Sia il mercato assicurativo, sia i gestori di fondi di mutualità si stanno dotando di nuovi strumenti in grado di migliorare i processi di gestione del rischio in agricoltura. Alcuni esempi sono la mappatura geolocalizzata dei portafogli, la geolocalizzazione delle statistiche storiche, la digitalizzazione delle perizie, la digitalizzazione dei documenti e delle firme, e così via. La riduzione dei costi gestionali e la maggior consapevolezza da parte degli operatori assicurativi e mutualistici dell’effettivo livello di rischio hanno lo scopo, nel medio periodo, di portare vantaggi anche per le aziende agricole in termini di pricing dei prodotti assicurativi e di ampliamento della gamma di strumenti a disposizione.

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Redazione

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