healthtech, RGA

A seguito dello scoppio della pandemia da Covid-19 l’approccio alla salute è cambiato. Con il tema “health” che diventa sempre più centrale nella vita delle persone ecco che entra in gioco il potenziale ruolo che assicurazioni e riassicurazioni possono e (soprattutto) vogliono giocare. Tra i players più attivi vi è RGA, compagnia globale di riassicurazione specializzata esclusivamente nei rami vita e salute. A raccontare ad InsurZine cosa sta facendo la società sul fronte healthtech è Adriano De Matteismanaging director RGA in Italia.

“In linea con lo scopo di RGA, che è quello di rendere disponibile la protezione finanziaria a sempre più persone, noi operatori del settore siamo felici  di vedere aumentare il numero degli assicurati. La tecnologia può essere un alleato nell’interazione con il cliente e qui il ruolo delle insurtech è cruciale. Quest’ultime, infatti, si interfacciano con l’utente finale e grazie alla tecnologia sono in grado di capire le sue esigenze molto rapidamente. Inoltre, grazie a test poco costosi possono aiutarci a definire prodotti salute e servizi in modo molto più accurato”.

De Matteis RGA
Adriano De Matteis, managing director RGA in Italia

Occorre creare ecosistemi nel settore salute

Una recente ricerca condotta da EY e Italian Insurtech Association (IIA) che ha visto coinvolti compagnie assicurative, insurtech, player health tech, operatori sanitari, pubblici e privati, ha dimostrato l’importanza che assumeranno nel breve periodo gli ecosistemi nel settore saluti. Il 70% degli intervistati ha infatti dichiarato che sarà fondamentale favorire la transizione e lo sviluppo di ecosistemi in ambito salute, dove operatori sanitari, healthtech e compagnie assicurative opereranno in maniera integrata e sinergica per ridurre i costi di distribuzione e offrire servizi di prevenzione e di copertura innovativi.

“Dalla nostra ricerca e da quella condotta da EY emerge che oggi è fondamentale creare un ecosistema, ovvero l’offerta di servizi a valore aggiunto per il cliente attraverso una rete di partner che completano il prodotto assicurativo – spiega De Matteis – Questo ecosistema deve includere un network e un’esperienza phygital, quindi che sia digitale ma anche fisica, dove la telemedicina, i robot, l’assistenza virtuale e la prescrizione elettronica si uniscano al contatto fisico con il paziente. Questo può avvenire anche  con figure come caregivers che assistono il paziente insieme a medici e paramedici”.

Il consumatore digitale desidera più servizi di prevenzione e assistenza

Il 40% del campione intervistato dalla ricerca EY-IIA ha indicato la crisi pandemica come principale motivazione per il bisogno, da parte dell’utente finale, di una maggiore protezione in ambito salute. Inoltre, secondo il 63% i servizi che accompagnano il “patient journey” dovrebbero essere parte integrante della nuova offerta.  “Il ruolo delle assicurazioni è cambiato e continuerà a cambiare – afferma De Matteis – Oggi il nuovo consumatore digitale vuole delle coperture che vadano oltre la cura della malattia e al risarcimento del danno. Come è emerso dalla nostra survey e da quella di EY occorre migliorare le interazioni con i clienti e i servizi di prevenzione e assistenza. Inoltre, ora più che mai è necessario fornire l’accesso alla copertura assicurativa a soggetti che precedentemente venivano esclusi in quanto considerati eccessivamente rischiosi come diabetici ed altri utenti affetti da patologie croniche”.

L’importanza dei dati per l’analisi del rischio salute

Nel mondo della prevenzione sono molti gli aspetti da valutare e non sempre è facile riuscire a gestire la grande mole di informazioni. Assicuratori e riassicuratori devono saper sfruttare l’enorme potenziale dei dati provenienti dai nuovi dispositivi, come smartphone e wearable, per migliorare il servizio offerto al cliente.

“I dati sono cruciali, e lo confermano entrambe le survey – commenta De Matteis – Queste informazioni sono cruciali per poter impostare altri fattori considerati importanti. Tra questi fattori troviamo la prevenzione e la possibilità di erogare suggerimenti personalizzati, la diagnosi, la cura e l’assistenza. Ancora di più, oggi la gestione integrata della malattia deve sostituire organicamente la frammentazione della cura. L’obiettivo è far sì che l’assistenza alle persone con malattie croniche sia il più possibile omogenea, coordinata e comprensiva”.

Insieme per innovare: le partnership insurtech di RGA

Sul fronte salute, RGA è attiva a vari livelli dell’ecosistema ed è vicina anche ai distributori digitali. Tra questi troviamo la partnership del riassicuratore con l’insurtech italiana viteSicure.

“La ragione principale della collaborazione di RGA con viteSicure è dovuta alla loro metodologia di marketing. Quello che mi ha convinto è il loro approccio nei confronti del contatto con il cliente – dice De Matteis – Come società abbiamo altre due partnership attive. Si tratta delle insurtech AllWell e UfoO. Qui le ragioni sono legate al metodo che questi operatori utilizzano per creare innovazione e che sono in linea con i nostri principi e la nostra strategia. In particolare, grazie alle piattaforme tech di queste realtà è possibile entrare in contatto con i bisogni del consumatore più agilmente. Questo ci consente, insieme al resto della costellazione assicurativa, di migliorare l’esperienza del cliente”.

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Francesca Ghisi

Classe 1994, laureata in Giurisprudenza è esperta in Bancassurance e Diritto Comparato.