
Aumento dei ricavi e della redditività. Sono questi i principali obiettivi che spingono i servizi finanziari ad adottare tecnologie cloud. A dirlo è un recente studio realizzato dalla società di consulenza manageriale Capco che ha intervistato 1.300 dirigenti in 11 settori, tra cui anche banche e assicurazioni. Secondo l’indagine, la spesa media per il cloud nel 2021 da parte delle compagnie assicurative è stata di 55 milioni di dollari. Attualmente le società eseguono, in media, il 38% delle loro applicazioni aziendali attraverso il cloud e prevedono che tale percentuale aumenterà al 55% in due anni.
La pandemia ha accelerato l’adozione del cloud. Il 55% degli assicuratori ha scelto questa tecnologia per migliorare l’esperienza cliente e il 59% per rendere i processi più efficienti e agili.
Tra gli aspetti positivi elencati dalle compagnie a seguito dell’adozione del cloud ci sono il miglioramento della redditività (59%), l’aumento dei ricavi (46%), l’ampliamento della base clienti (38%) e la diminuzione dei costi (40%). Tra gli ostacoli all’implementazione del cloud le compagnie indicano la mancanza di strategia e roadmap a livello aziendale (42%), sistemi informatici e dati inadeguati (40%) e difficoltà nel decidere le migliori soluzioni tecnologiche (39%).
Secondo Peter Kennedy, Partner & Cloud Lead di Capco “spesso i servizi finanziari non considerano i vantaggi in termini di costi totali quando misurano il ritorno sull’investimento sul cloud”. Solo il 40% ha infatti citato i vantaggi derivanti dalla riduzione dei costi non IT mentre ancora più bassa è stata la percentuale di chi ha indicato la riduzione dell’impronta di carbonio tra gli aspetti positivi dell’implementazione del cloud.
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