
L’era del Metaverso è appena iniziata ma già comincia a far danni. Fisici, non virtuali. È quanto emerge da un’analisi effettuata da Aviva che ha registrato un aumento del 31% rispetto al 2020 delle richieste di risarcimento per infortuni domestici “causati” dall’utilizzo di visori VR (virtual reality). La crescita delle richieste di indennizzo è stata costante nel tempo con un aumento del 68% dal 2016. Il valore medio di una richiesta, stima Aviva, nel 2021 è stata di circa 650 sterline (dato relativo al mercato UK). La compagnia, inoltre, non esclude un ulteriore aumento quest’anno dopo la crescita del mercato dei visori VR registrata lo scorso Natale. Tra gli incidenti più comuni citati dalla compagnia ci sono: clienti che distruggono il visore VR dopo essere stati sorpresi da un “attacco zombie” o che rompono televisori, mobili, finestre dopo essere caduti mentre effettuavano delle mosse con indosso un visore VR.
La crescita delle richieste di risarcimento legate ai visori VR non viene sottovalutata dalla compagnia. “Questi dispositivi – ha affermato Kelly Whittington, UK Property Claims Director di Aviva – possono essere una grande fonte di divertimento, ma vorremmo incoraggiare le persone a essere consapevoli di ciò che li circonda e a dare un’occhiata alla loro assicurazione sulla casa per assicurarci che soddisfi le loro esigenze”. “La copertura per danni accidentali – ha continuato – può essere un’ottima aggiunta all’assicurazione sulla mobilia domestica, nel caso in cui si verifichino incidenti”.
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