
Startup e scienziati al lavoro sulle app per contrastare il coroanvirus.
In un post sul suo profilo Linkedin, Julian Teicke, Ceo di wefox Group, ha annunciato che la sua società e altre startup tedesche stanno lavorando ad un’applicazione che aiuterà il governo di Berlino a rintracciare le persone che sono state esposte al coronavirus attraverso il rilevamento dei dati dallo smartphone. L’obiettivo del tracciamento è il primo passo per poter allentare le misure di restrizione una volta che il numero dei contagi diminuirà. Oltre a wefox Group, fanno parte dell’iniziativa, battezzata “Healthy Together” (in tedesco Gesund Zusammen), il fornitore di software Finleap, la piattaforma di intelligenza artificiale Arago e altre società tedesche. Ad occuparsi degli aspetti legati alla privacy degli utenti è Arago, società guidata da Hans-Christian Boos, consigliere per il digitale della cancelliera Angela Merkel. L’applicazione basata su metodo opt-in permetterà di mappare i contatti stretti in modo anonimo nel caso in cui una persona malata non riesca a ricordare tutte le interazioni avute nel tempo. Gli imprenditori dell’iniziativa stanno, inoltre, lavorando con agenzie governative per la sanità pubblica e le telecomunicazioni – il Robert Koch Institute e il Fraunhofer Institute for Telecommunications, Heinrich-Hertz-Institute – che testeranno l’accuratezza dell’app prima che giuca sul tavolo del governo per l’approvazione finale.
Ma non è solo la Germania a lavorare ad un’app che tenga conto dei tracciamenti delle persone infette. Anche gli altri Paesi, tra cui l’Italia, si stanno muovendo in questa direzione. E pure a livello europeo qualcosa si sta muovendo. Il primo aprile, un gruppo di 130 scienziati ed esperti europei ha dato il via al Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT), un’iniziativa congiunta per sostenere l’uso delle app nella lotta contro il coronavirus e nel rispetto delle norme Gdpr.
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