
“E’ una rivoluzione silenziosa”. In questo modo Scott Stephenson, ceo di Verisky, società americana di analisi dei dati e valutazione del rischio, ha definito il trend che sta portando sempre più assicuratori a fare affidamento ai big data per incrementare il proprio business.
Stephenson parla da attore interessato. Da quando nel 2009 Verisk è nata, il gigante della valutazione del rischio per il settore P&C ha fatto incetta di acquisizioni tanto da capitalizzare, ad oggi, ben 13,7 miliardi di dollari.

Dal 2012, Verisk ha fatto più di 12 acquisizioni. Tra queste c’è l’acquisto del fornitore di analisi dei dati per il settore dell’energia, Wood Mackenzie per una cifra di 2,8 miliardi di dollari. Nel 2014, Verisk ha provato a compare anche Eagle View per 650 milioni di dollari salvo poi desistere dopo che la Federal Trade Commission ha fatto sapere che avrebbe presentato una querela per bloccare l’accordo.

Quasi tutte le acquisizioni fatte da Verisk hanno interessato compagnie con sede negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, Verisk ha effettuato acquisizioni nel Massachussets (GreenTech), Minnesota (Aspect Loss Prevention), Tennessee (Inovatus).

La maggior parte delle acquisizioni fatte da Verisk negli ultimi cinque anni hanno interessato soprattutto aziende che forniscono servizi di consulenza, come ad esempio Maplecroft, società che analizza il rischio geopolitico. Oppure come Dart Consulting che fornisce servizi finanziari di benchmarking.
Fonte: CbInsights