Ethereum

“La vera rivoluzione in ambito assicurativo è sicuramente l’attuazione dei cosiddetti “contratti intelligenti” usando Ethereum”, una piattaforma decentralizzata del Web 3.0 per la creazione e pubblicazione peer-to-peer di contratti.

Ad affermarlo ad Insurzine, il magazine di Insurance Arena, è Steve Tunstall, ceo e co-founder della startup Inzsure con sede a Singapore.

“Questo sistema permetterà alle aziende di scoprire un’intrusione digitale prima che questa possa far danni – spiega Tunstall – Con la tecnologia blockchain inoltre potremo avere un registro verificabile di ogni transizione all’interno di un’azienda. Questo significa che io saprò sempre chi c’è dietro quell’operazione e viceversa. Un sistema di sicurezza al quadrato” .

Per Tunstall, che vanta un’esperienza trentennale nel campo delle assicurazioni, il futuro delle assicurazioni è certamente nelle startup Insurtech. “Alcuni principi fondamentali del settore assicurativo non sono cambiati per centinaia di anni. Il tradizionale “foglio di carta” è ancora lo strumento più usato dagli assicuratori con tutte le spese inutili del caso”.

Steve Tunstall
Steve Tunstall

“Ovviamente questo processo richiederà del tempo. Il settore assicurativo non ha prodotti visibili. Basa tutto sulla fiducia. E la fiducia si costruisce col tempo. E’ anche una questione di età. La maggior parte delle aziende e delle persone anziane comprende benissimo i vantaggi e i benefici di un’assicurazione. Le aziende e le persone più giovani invece sono più inclini a prendersi dei rischi. Ma il maggior potere d’acquisto lo detiene la cosiddetta vecchia generazione. Ci vorrà ancora del tempo per convincere tutte queste persone e tutte queste aziende che la tecnologia è meglio di un foglio di carta”.

La trasformazione digitale è però un passo obbligato. “Le Compagnie devono abbracciare la tecnologia se vogliono sopravvivere – avverte Tunstall – Non è niente di nuovo. Rispetto a prima sono cambiate le tempistiche. Ora tutto evolve rapidamente. Per molto tempo c’è stato un mercato molto piatto. Anche il ruolo degli intermediari è sotto esame. Le aspettative dei clienti stanno cambiando e l’assicuratore deve tenere il passo se non vuole perdere quote di mercato”.

Il rischio per gli intermediari è di estinguersi. “Il ruolo fisico dell’agente e del broker è destinato a scomparire soprattutto quando online sono disponibili servizi completi ed interattivi. Ovvio, questa trasformazione non avverrà in un giorno, ma in futuro il mondo assicurativo cambierà totalmente”.

Per quanto riguarda i diversi modelli adottati dalle startup Insurtech, Tunstall fa alcune distinzioni. “I modelli B2C sono quelli che si stanno muovendo più velocemente in ambito Insurtech mentre i modelli B2B stanno procedendo meno velocemente perché investire richiede più fiducia. Un altro dei modelli che sta rivoluzionando il settore assicurativo – continua Tunstall – è quello Peer to Peer. Basti pensare che solo pochi mesi fa Lemonade, startup insurtech che adotta il modello p2p, ha ricevuto 13 milioni di dollari di investimento da Sequoia uno dei più grandi venture capital del mondo. Secondo alcuni analisti, inoltre, Lemonade diventerà una sorta di Facebook che divorerà le assicurazioni ora presenti”.

Infine Tunstall invita il settore assicurativo ad investire tempo e soldi a Singapore. “Singapore ha uno dei livelli più altri di penetrazione nel mondo e il settore assicurativo è molto competitivo. Il quadro normativo rende più facile la nascita di startup insurtech. In Asia risiede più della metà della popolazione mondiale e tre quarti della crescita economica mondiale arriverà da questo continente”.

Andrea Turco

E’ il Direttore Responsabile di Insurzine. Ha collaborato con Radio Italia, Libero Quotidiano, OmniMilano e Termometro Politico