
“Il futuro delle assicurazioni passa da una collaborazione fra startup Insurtech e settore assicurativo. Uno non può vincere senza l’altro e viceversa. Inoltre credo che ci siano punti di forza complementari tra le due realtà”. A dirlo è George Kesselman, massimo esperto di assicurazioni in Asia e uno dei più importanti influencers al mondo nel campo Insurtech (secondo l’ultimo ranking di www.Insurtechnews.com).
“Sicuramente la tecnologia rivoluzionerà il mondo delle assicurazioni e c’è anche una piccola possibilità che in futuro venga realizzato un alternativo meccanismo di gestione del rischio sulla scia di quanto fatto da Uber che ha rivoluzionato il mondo dei trasporti” spiega Kesselman.
Il cambiamento spaventa
La trasformazione tecnologica è però vista ancora con molta diffidenza dal settore assicurativo tradizionale. Come mai? “Ci sono ancora delle forze che agiscono contro il cambiamento – dice Kesselman – Prima di tutto perché cambiare è difficile e poi perché è più facile rimanere nello status quo dove tutto è chiaro e semplice. Il settore assicurativo ha utilizzato per decenni lo stesso modus operandi: assumere più agenti, aumentare la loro produttività, stringere accordi con le banche, avviare campagne di marketing e così via. Inoltre i vincoli normativi e operativi del settore ingabbiano ogni possibilità di cambiamento dall’interno. In secondo luogo, le assicurazioni tradizionali ancora non vedono tecnologie così interessanti su cui investire. Piuttosto che rischiare stanno alla finestra e osservano cosa succede. Una strategia assolutamente sbagliata che porterà al collasso numerose agenzie”.
Bisogna reinventarsi
L’unico modo per le agenzie assicurative di sopravvivere – spiega ancora Kesselman – è “reinventare se stesse in modo continuo. La rivoluzione tecnologica, in primis quella dell’intelligenza artificiale, sta rapidamente accelerando. Alle assicurazioni non basterà comprare l’ultima tecnologia disponibile per stare al passo con la rivoluzione digitale”.
Allora il futuro delle assicurazioni sono le startup Insurtech? Secondo Kesselman no. “Nei prossimi 2-3 anni nasceranno molte startup Insurtech poi ci sarà un crollo naturale durante il quale l’80% di esse morirà per lasciare il posto a quelle realtà che insieme alle grandi Compagnie stanno rivoluzionando il settore assicurativo”.
C’è poco tempo
Le Compagnie hanno però poco tempo per “trasformarsi”. “Penso che abbiano meno di cinque anni per trovare una startup Insurtech su cui scommettere e con cui collaborare” avverte Kesselman. Perché la sopravvivenza di Insurtech e settore assicurativo tradizionale ha solo una strada percorribile che si chiama collaborazione. “Insurtech e Compagnie si guardano ancora con diffidenza a causa anche di una cultura di lavoro molto diversa. Una collaborazione win-win tra le due realtà aiuterà a superare gli ostacoli”.
Un esempio vincente è Trov startup che permette di assicurare oggetti specifici. Ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni in equity da Suncorp Group, gigante australiano delle assicurazioni. Altre startup da tenere d’occhio, secondo Kesselman, sono le cinesi Zhong An e CXA e le americane Ladderlife, Lemonade, e Embroker.